Il nome dell’allenatore Carlo Vittori è stato strettamente legato a quello di Pietro Mennea, con cui fu protagonista di un binomio indimenticabile per lo sport tricolore. Assieme al velocista di Barletta gettò le basi per tanti successi che ancora oggi vengono giustamente ricordati con grande entusiasmo. Con il suo carisma e le sue conoscenze tecniche, Vittori allenò molti campioni, imprimendo in loro una filosofia in cui la motivazione e il sacrificio sono alla base di ogni sessione di allenamento.



Ma chi era l‘allenatore di Pietro Mennea? Nacque ad Ascoli Piceno il 10 marzo del 1931 e si affermò fin da giovane come sprinter, arrivando a rappresentare i colori azzurri per ben otto volto negli anni cinquanta. In seguito si dedicò al ruolo di allenatore, plasmando un metodo innovativo che trovò la massima espressione quando incontrò Pietro Mennea. I due, l’uno al Fiano dell’altro, riuscirono a raggiungere traguardi insperabili.



Carlo Vittori, non solo allenatore di Pietro Mennea, la sua filosofia vincente diventò modello di studio

Andiamo a vedere nel dettaglio la sua esperienza di allenatore di Mennea, tra la fine degli anni settanta e l’inizio degli anni ottanta, un periodo che divenne l’età dell’oro per l’Italia. Con Pietro Mennea – che ottenne il primato mondiale dei 200 di Messico 1979, l’oro olimpico di Mosca 1980 – Carlo Vittori contribuì alla conquista della medaglia d’argento mondiale della staffetta 4×100 a Helsinki 1983, con l’indimenticabile quartetto azzurro formato da Tilli, Simionato, Pavoni e Mennea.



Incalzante e illuminante anche sotto il profilo letterario, Carlo Vittori, l’allenatore di Pietro Mennea, ispirò decine di testi con i suoi scritti, dove concentrò tutta la sua conoscenza e la sua competenza tecnica. In un periodo della sua vita si dedicò anche allo studio di altri sport, riabilitando anche un certo Roberto Baggio reduce da problemi fisici importanti. Carlo Vittori resta senza dubbio una colonna del mondo sportivo azzurro.