E’ stata ordinata una nuova perizia per accertare le cause della morte di Carlotta Benusiglio, la stilista trovata senza vita a Milano, in piazza Napoli, il 31 maggio del 2016. A chiederlo, come riferito dai principali organi di informazione online, a cominciare da RaiNews, è la pubblico ministero Francesca Crupi nei confronti del giudice per l’udienza preliminare Raffaella Mascarina, richiesta che verrà discussa nell’udienza preliminare prevista fra pochi giorni, precisamente il prossimo sei luglio. A tale iniziativa si oppongono gli avvocati difensori di Marco Venturi, l’ex fidanzato della giovane stilista, unico imputato con le gravissime accuse di omicidio volontario, lesioni e atti persecutori nei confronti della stessa Carlotta Benusiglio.



La procura “chiederà quindi un incidente probatorio – scrive a riguardo il quotidiano Repubblica – con oggetto la perizia medico-legale e i conseguenti accertamenti tecnici irripetibili per capire le cause della morte”, e le nuove analisi dovrebbero riguardare “una nuova e più accurata analisi istologica e istochimica dei campioni contenenti materiale biologico della vittima (al fine di accertare, in particolare, le vitalità o meno delle lesioni rinvenute sul solco del collo) utilizzando tecniche scientifiche non prese in considerazione dal perito del gip”, e anche la “valutazione della sindrome di Eagles non riscontrata nè conosciuta dai periti e ai suoi effetti sulla causazione del decesso” e le “caratteristiche del nodo e delle modalità di avvolgimento della sciarpa con cui la Benusiglio risultava appesa all’albero”.



CARLOTTA BENUSIGLIO, CHIESTA NUOVA PERIZIA DAL PM: LA REPLICA DEI LEGALI DI MARCO VENTURI

Andrea Belotti e Veronica Rasoli, i due difensori di Marco Venturi, come detto sopra si oppongono a tale richiesta della pm, visto che già una precedente perizia avrebbe accertato che la morte di Carlotta Benusiglio si trattò di suicidio. Secondo i legali di Venturi la richiesta avanzata al gup “fa riferimento a presunte carenze della perizia” svolta appunto durante le indagini e attraverso cui il gip respinse l’arresto per “mancanza dei gravi indizi di colpevolezza”. Secondo la difesa il pm “omette di considerare che nel corso della perizia sono state svolte, in ampia collegialità, tutte le analisi scientifiche e tecniche sulla vitalità delle lesioni”.

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