Carlotta Bertotti, giovane modella 22enne di origini torinesi, è stata ospite stamane negli studi del programma di Rai Uno, Weekly. La giovane è divenuta famosa per il suo “Nevo di Ota”, una macchia sul viso che le copre l’occhio sinistro e parte di zigomo e guancia. “Il mio è stato un percorso di consapevolezza – ha spiegato Carlotta Bertotti sul primo canale – è arrivato ad un punto in cui ho scoperto la persona che vorrei essere in futuro, vado molto fiera di questo percorso pur nel dolore che ho provato in passato, ma il passato fa parte di noi, è impossibile eliminarlo e sarebbe ipocrita pensare che vi siano giornate super belle, eliminando il dolore”. Quindi Carlotta Bertotti ha spiegato un po’ la sua malattia: “Avevo un puntino grigio nell’occhio che i medici non capivano, definendolo un trauma da parto. A 8 anni – ha aggiunto – ci sono i primi momenti in cui si passa dall’essere con i genitori alle dinamiche scolastiche quindi ci si rende conto di non essere uguali ad altri bimbi e maestre e li avevo il desiderio di essere come gli altri perchè avevo paura che mi potessero prendere in giro e quello è stato il momento in cui ho iniziato a truccarmi”.
E ancora: “E’ partito da un puntino nell’occhio poi con la crescita si è diffuso sul mio volto fino ad arrivare ad adesso a 22 anni che ha preso il mio volto. E’ stato graduale il cambiamento che ho dovuto affrontare e accettare”. Quando Carlotta Bertotti aveva 15 anni, andava a scuola decisamente truccata: “Mi truccavo per ore, un trucco teatrale per essere come tutti gli altri, mi nascondevo a 360 gradi. Avevo fatto arrivare una lente a contatto dall’America in quanto durante una festa di Halloweekn i miei amici si facevano la sclera nera e io la volevo bianca. l’avevo studiata con le venature perchè doveva riprodurre l’occhio”.
CARLOTTA BERTOTTI: “I MIEI COMPAGNI MI CONOSCEVANO COME SICURA DI ME STESSA…”
Poi a 18 anni: “Ai 18 anni un viaggio a Valencia che mi ha cambiato la vita. A 15 anni avevo notato il trucco che si era crepato ed ho iniziato un percorso psicologico arrivato fino ai 18 anni in cui avevo deciso di togliere il trucco mostrando il mio volto. Fino ad ora nessuno aveva scoperto nulla, sono stati veramente molto umani i miei compagni di classe, loro si sono sempre relazionati con una Carlotta molto autoritaria e sicura di se, vedendomi fragile hanno realizzato che ero umana e non solo autoritaria, non mi hanno detto nulla e mi hanno accettata”.
E’ stata la svolta: “Da quel momento – racconta ancora Carlotta Bertotti – non mi bastava più che sapessero solo i miei compagni di classe, volevo che tutti sapessero, quindi ho postato su Instagram una foto per raccontare chi ero. I commenti mi hanno stupito, erano tutti positivi, mentre ultimamente ci sono quelli cattivi, ma il 99% è una bella community”. La storia di Carlotta Bertotti è arrivato anche al super fotografo inglese Brock Elbank: “Sono rimasta a bocca aperta quando mi ha chiamata, lui racconta la foto e quello che c’è dietro, è stato un onore scattare con lui e volare fino a Londra, mi è servito per essere sempre più sicura con se stessa, quindi una sorta di terapia”. Poi la modella ha concluso: “Il senso di tutto è che la vita è una e va vissuta senza sentirsi sbagliati o giudicati. Io non do consigli agli altri ma porto solo la mia esperienza, e ascolto le storie. La Carlotta del passato aveva bisogno di nascondersi per poi prendere sicurezza che nascondersi non ne valeva la pena”.