Carlotta Gilli, campionessa 21enne del nuoto, si racconta alle pagine di Avvenire tra record, medaglie d’oro e la paura per una complessa operazione. Le ultime medaglie di Carlotta Gilli sono recentissime, conquistate una bracciata dopo l’altra ai Mondiali paralimpici di Madeira: quattro medaglie, tra cui un preziosissimo oro nei 100 farfalla. Gilli parla di questo risultato come di un “miracolo”, perché era “reduce da una operazione al collo”, raccontando di averne “subita un’altra dopo le gare italiane. Avevo un osteoblastoma, un tumore benigno dell’osso, incastrato fra il midollo e le arterie vertebrali, quindi pericoloso da trattare. Sono andata nel panico prima di essere operata: l’intervento è durato quattro ore”. Ad Avvenire confessa che “il Mondiale e gli Assoluti sono stati gli unici momenti spensierati dell’anno”.



La campionessa piemontese racconta di aver “preso confidenza con l’acqua a sei mesi d’età quando i miei genitori mi hanno letteralmente buttata in piscina, ma in verità volevo giocare a calcio”. Eppure, “bracciata dopo bracciata, vasca dopo vasca è nato l’amore e ho fatto la prima gara a 8 anni”, in un percorso incredibile che ha portato Carlotta Gilli anche alla Paralimpiade di Tokyo 2020.



Carlotta Gilli e il sogno di entrare in Polizia come atleta paralimpica

Carlotta Gilli ha conquistato 63 medaglie d’oro, partecipando e vincendo Giochi paralimpici, Mondiali, Europei e Campionati Italiani. Gilli è affetta dalla malattia di Stargardt, cioè una retinopatia degenerativa che nel tempo l’ha resa ipovedente. A oggi, Carlotta Gilli è impegnata con la triennale di Scienze e Tecniche Psicologiche e intende entrare in Polizia, spiegando come ora che “è passata la legge che permette agli atleti paralimpici di essere arruolati proprio come gli olimpici, spero di farlo il prima possibile”. Ad Avvenire racconta anche un evento emozionante: “Sono stata insignita quest’anno di una laurea honoris causa in Teoria e metodologia dell’allenamento, conferita agli atleti olimpici e paralimpici vincitori di medaglie d’oro”.



Parlando della sua incredibile carriera agonistica, Carlotta Gilli spiega che “c’è tutta la parte di dolore, sacrifici e rinunce che non si vedono da fuori”, ricordando che fin dalle medie era “disposta a rinunciare al tempo libero per diventare una nuotatrice”. Racconta di allenarsi a Torino e Grugliasco, ma “devo essere accompagnata in macchina” e per questo si augura che venga presto aperta una piscina anche nella sua Moncalieri. In veste di atleta paralimpica, Carlotta Gilli ribadisce che “a partire dalla Paralimpiade di Londra 2012 sono stati fatti grandi passi avanti ma vivendo una disabilità tutti i giorni capisco che altrettanti ne devono essere fatti. Le istituzioni possono fare di più per l’integrazione”, con l’obiettivo dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano-Cortina nel 2026.