Carlotta Proietti, una delle due figlie che Gigi Proietti ha avuto dal suo legame con Sagitta Alter, ha scelto di seguire le orme paterne. Oggi, infatti, è un’attrice e cantante di successo e diverse volte ha avuto la possibilità di esibirsi proprio con suo padre. Sin da bambina ha manifestato una certa sensibilità per la musica e per la recitazione, doti stimolate, nel corso della sua crescita, dal contributo dei suoi genitori e dallo studio. “Ho sempre cantato”, spiega la figlia di Proietti in un’intervista concessa a Romina Ciuffa per Music In. “Alle elementari c’era un’insegnante meravigliosa che ci faceva cantare ascoltare e suonare la musica più varia: da Benjamin Britten ai Beatles”. Proprio da queste lezioni sarebbe nata la sua passione: “Affiancare musica per bambini a musica di livello rende più facile il percorso successivo – ha spiegato al figlia di Proietti – Ho cominciato ad avere una forte passione per i cori e le armonizzazioni, e mi divertivo in camera a farle su Alanis Morissette”.
“Cominciai a lavorare come cantante. Poi…”
I primi passi di Carlotta Proietti sul palco sono stati sempre contornati da un certo impaccio: “sono sempre stata estremamente timida”, ha spiegato a Music In, “le prime serate cantavo senza dire una parola di più”. Nel 2003 è arrivato però il suo primi disco, “Carlotta Proietti”, seguito, qualche tempo dopo, dal debutto teatrale: “A teatro cominciai a lavorare come cantante. Poi – ha ricordato la Proietti – accadde la mia «prima volta» con mio padre, in teatro ma sempre come cantante nel 2005, per il festeggiamento dei suoi 40 anni di carriera”. La figlia di Gigi Proietti non ha nascosto che in quel periodo trovava una certa difficoltà nel percorrere quella strada, ma anche quella volta incontrò il supporto di suo padre, che le disse: “Vieni a cantare una canzone”. E in quella esibizione, fu notata da Nicola Piovani, che la scelse per il suo spettacolo musicale “Semo o non semo”.
“Ho lavorato con personaggi che per me sono mostri sacri”
Per Carlotta Proietti, essere notata da Nicola Piovani è stata una conferma: “Spesso si pensa – ha detto la figlia di Gigi Proietti – «figlia d’arte», ma questa è gente che non ti chiama se non pensa che hai le qualità, e Piovani mi ha cercata così”. Da quel momento, per lei si sono aperte le porte del teatro: “Ho lavorato con personaggi che per me sono mostri sacri – ha spiegato la Proietti – Ma sempre come cantante. Lo spettacolo ha avuto molte edizioni, e continua ad averne”. Con il tempo è inoltre riuscita a ritagliarsi uno spazio sempre più ampio, dando vita a un’idea innovativa, tutta dedicata alla musica: “il mio progetto era portare avanti serate – spettacolo sempre più strutturate, con pretesti con un senso che accompagni le canzoni, anche perché io stessa, da spettatrice, non amo sedermi ad ascoltare cantautori in una serata che è un continuum di canzoni”.