Sono passati otto lunghissimi anni (nove dalla sparizione) ma l’ultimo desiderio di Carmela Dore non è ancora stato soddisfatto, con il corpo di suo figlio Stefano Masala che non è mai stato individuato e i responsabili dell’omicidio che ancora oggi si rifiutano di collaborare per dare una degna – ed ormai dovuta – sepoltura al 28enne di Nule del quale nel frattempo è stata dichiarata la morte presunta: un caso – quello di Masala – che tornerà protagonista della diretta odierna di ‘Un giorno in pretura‘ che ripercorrerà tutto il dolore provato da Carmela Dore seguendo il processo di quelli rinominati all’epoca ‘Delitti in Barbagia‘.
Sia alla scomparsa di Stefano Masala che al collegato omicidio di Gianluca Monni abbiamo dedicato due approfondimenti che potete trovare facilmente tra queste righe e seppur qui vogliamo dedicarci soprattutto alla mamma del primo – appunto, Carmela Dore – vale giusto la pena ricordare al volo che il 28enne sparì misteriosamente poche ore prima che Monni venisse freddato con alcuni colpi di fucile alla fermata del bus che avrebbe dovuto condurlo a scuola: due casi che inizialmente non furono collegati tra loro, salvo poi accertare che la sparizione del 28enne servì ai killer per procurarsi un’auto con cui freddare l’ignaro Monni.
Chi è Carmela Dore: l’eterna battaglia per riabbracciare il figlio Stefano Masala e la malattia
In tutto questo, ancor prima che la sparizione di Masala e l’omicidio di Monni venissero ricollegati tra loro, mamma Carmela Dore si è sempre spesa per chiedere giustizia per il figlio e affinché le venisse – in caso fosse stato ucciso – restituito il corpo; pur continuando a dirsi certa che il suo Stefano che “mi riempiva le giornate e mi manca tanto” sarebbe prima o poi tornato a casa, sano e salvo: una speranza nutrita fino all’ultimissimo minuto che ha trascorso su questa terra – dicendosi pronta ad “aspettarlo fino a che avrò vita” -, il giorno prima che venisse convalidato l’arresto di Paolo Pinna nel 2016.
Parlando dell’amata moglie, il padre di Stefano ha in più occasioni ricordato che Carmela Dore si ammalò pochi mesi dopo la scomparsa del figlio, ipotizzando che non riuscì a reggere il dolore del pensiero di non poter riabbracciare il ‘suo’ Stefano, spegnandosi pian piano senza riuscire neppure a vedere il decorso della giustizia che – almeno in questo caso – fu stranamente rapido.