Carmen Consoli è intervenuta in qualità di ospite a “Stories”, trasmissione in onda su Sky Tg 24. L’artista ha inizialmente raccontato una sua giornata-tipo, dicendo che per lei la sveglia suona alle 6.45: dopo essersi alzata, porta a scuola suo figlio e si reca a fare colazione ad Aci Castello, prendendosi quell’oretta per contemplare la bellezza della natura e del mare. Non eccede con gli zuccheri: un cornetto integrale alla settimana, ma beve sempre 3 o 4 caffè tutti insieme. Dopodiché “gestisco le mie case-vacanze, mi occupo dei check-in e dei check-out e vado sul posto per interventi di manutenzione o riparazione con cacciavite, trapano, cassetta degli attrezzi. Poi studio”.
Sì, perché la cantante ha ripreso il percorso di studi e si è iscritta all’università di Architettura: “Sto studiando matematica per migliorarmi. Parto da questa materia con gli esami perché il magnifico rettore consiglia di provare questa materia per comprendere se continuare o meno questo percorso di studi. Io ho sempre odiato la matematica, ma alla veneranda età di 47 anni posso dire che ha una sua poesia, presente anche nelle disequazioni”.
CARMEN CONSOLI: “A SCUOLA MI SCONSIGLIARONO DI FARE MUSICA…”
Carmen Consoli ha poi aggiunto, di fronte alle telecamere di “Stories”, di avere sempre voluto fare la rockstar, anche se questa parola per lei aveva un significato diverso da quello che le si attribuisce abitualmente: “Io desideravo suonare una chitarra davanti a un po’ di pubblico con le luci colorate, tutto qui. Oggi ho la fortuna di avere tanti amici ammiratori che si divertono e vengono a cantare le mie canzoni”.
La donna ha precisato che non tornerebbe indietro nel tempo di vent’anni, perché non ci sarebbe suo figlio, mentre, da un punto di vista meramente artistico, “rispetto agli esordi la mia musica la vedo come una mia vecchia Polaroid. Oggi la Carmen di 27 giorni fa mi stupisce, perché aveva slanci senza sovrastrutture, era spontanea”. E dire che a scuola non andava benissimo in musica: “Avevo 2, andavo malissimo, secondo quella scuola ero negata. Meno male che l’hanno chiusa…”.