Carmen Consoli, tra carriera e vita privata, si è raccontata nel Salone di Triennale Milano, durante la Conversazione intima con Andrea Laffranchi: “Spesso le donne contrastano se stesse”, ha ammesso. La cantautrice ritiene infatti che essere donna significhi essere costrette a sforzarsi un po’ di più per ottenere i propri obiettivi. “A volte le madri di figli maschi sono misogine”, questa la sua critica.
L’inferiorità delle donne rispetto agli uomini, tuttavia, è soltanto fisica. “C’è un’altra forza che supera il muscolo: la passione che è amore, intelligenza, conoscenza”, ha sottolineato. In merito a ciò, deve ringraziare suo padre, che le ha permesso di crescere con questi valori. “Lui era femminista, adorava le donne, votava per le femmine perché le ricordavano sua madre”. Ed anche sul complesso tema della maternità, Carmen Consoli ha voluto dire la sua. Otto anni fa ha dato alla luce Carlo Giuseppe attraverso la fecondazione assistita: “Si può essere genitori in modi differenti, si può partorire se stessi. Da quando è nato mio figlio io guardo il mondo con un altro sguardo”.
Carmen Consoli: “Spesso le donne contrastano se stesse”. La passione per la musica
Dopo avere trattato il tema delle donne, Carmen Consoli si è soffermata sulla sua passione più grande, ovvero la musica: dalle origini ad oggi, che compie venticinque anni di carriera e ha pubblicato il suo nuovo album Volevo fare la rockstar. Tutto è iniziato dai pub di Catania. “Avevo una band, facevamo blues. Mi dovevo arrangiare con il microfono e amplificavamo la mia voce ricavando il suono dal nulla”, ha raccontato.
Il successo arriva però presto. Nel 1995 sale infatti sul palco di Sanremo per la categoria Giovani. L’allora ventunenne ha uno stile molto diverso da quello delle altre cantanti del panorama musicale italiano. “La sensazione è quella di essere stata un po’ fuori dal mondo”. Quella, tuttavia, è stata proprio la sua forza. “Nella vita non devo fare per forza la cantante: ho tantissimi interessi. Faccio l’artista se c’è l’urgenza di comunicare qualcosa”. La musica, infatti, è un’arte che dà l’opportunità di “guardarsi dentro”.