Durante la diretta di ieri di Lombardia Nera si è parlato del caso di Carmen Girasole, la maestra 45enne di Brescia che è morta improvvisamente durante un ricovero in ospedale: entrate in pronto soccorso lo scorso 23 di settembre in condizioni gravissime e priva di conoscenza è stata immediatamente operata per una delicata emorragia cerebrale; tuttavia dopo poche ore nel reparto di rianimazione del nosocomio bresciano, Carmen Girasole si è spenta per quello che i medici hanno supposto essere un aneurisma, ma solamente la già disposta autopsia che si terrà entro una 90ina scarsa di giorni potrà dare delle risposte reali.



Interessante notare che – allo stato attuale e senza ancora sapere i risultati dell’autopsia – il registro degli indagati conta una solo sospettato: si tratta (coerentemente con i casi simili) del compagno di Carmen Girasole, un anonimo 46enne tunisino che le donna aveva iniziato a frequentare qualche mese fa e che nel frattempo – proprio dopo il misterioso decesso – sembra essersi reso del tutto irreperibile, senza rispondere alle chiamate degli inquirenti e (probabilmente) espatriato in un altro stato.



Tutti i dubbi sulla morte di Carmen Girasole: le visite in ospedale, i lividi e gli spacciatori

Per ora – è bene dirlo – non ci sono ancora gli estremi per diramare un mandato di cattura internazionale nei confronti del compagno di Carmen Girasole, ma ad alimentare i sospetti attorno alla sua figura ci sarebbero alcuni dettagli: innanzitutto i lividi trovati dai medici sul corpo della maestra 45enne di Brescia che li avrebbero fatti pensare a delle percosse, allertando immediatamente le forze dell’ordine che hanno aperto il fascicolo che vede indagato il tunisino.

Dalle indagini è poi emerso immediatamente che negli ultimi mesi – grosso modo da quando ha iniziato a frequentare il 46enne tunisino ora indagato – Carmen Girasole si è presentata in ospedale in tre differenti occasioni lamentando (in un primo momento) un persistente mal di testa e (successivamente) raccontando di essere caduta dalle scale procurandosi alcuni lividi; il tutto senza dimenticare che nell’ultimo periodo aveva iniziato a frequentare – riferisce il Corriere della Sera – diverse persone notoriamente associate al mondo dello spaccio bresciano.