CARMINE RECANO, CHI E’ L’ATTORE DI “MARE FUORI”
Chi è Carmine Recano, alias il comandante Massimo Esposito, uno dei protagonisti di “Mare fuori”, la serie tv in onda su RaiPlay? Questa sera, nella nuova puntata stagionale di “C’è Posta per Te”, saranno ospiti del people show condotto da Maria De Filippi non solo il 42enne attore partenopeo ma pure i suoi giovani colleghi Kyshan Wilson e Giacomo Giorgio. E, in attesa di vedere cosa faranno i tre membri del cast di uno dei serial di maggior successo degli ultimi anni e di cui si attende con impazienza anche la quarta stagione, scopriamo qualcosa di più su Recano, interprete che negli ultimi anni è diventato un volto ricorrente della grande serialità televisiva nostrana.
Carmine Recano, 42enne attore originario di Napoli che aveva esordito già nel lontano 1999 sul grande schermo (nel 2001 farà pure parte del cast de “Le fate ignoranti” di Ferzan Ozpetek) e che invece aveva avuto la prima parte di rilievo in tv nel 1998 in “Un posto al sole”, negli ultimi tempi è diventato noto al grande pubblico per la sua partecipazione a “Sopravvissuti” e soprattutto in “Mare fuori”, di cui è uno dei protagonisti sin dalla prima stagione (e in entrambe le serie veste i panni di un uomo della legge). Infatti nella produzione ideata da Cristiana Farina, Recano interpreta Massimo Esposito, comandante della polizia penitenziaria, uomo dai saldi principi ma che a volte non esita ad andare oltre le regole pur di aiutare i ragazzi del carcere: a tal punto che Esposito, già padre di un bambino, finirà con l’affezionarsi a uno di loro, Carmine, e a intrecciare pure una relazione con Paola Vinci (interpretata da Carolina Crescentini), direttrice dell’Istituto Penale Minorile.
CARMINE RECANO, “IL LATO PATERNO DEL MIO MASSIMO ESPOSITO? E’ NATO COSI’…”
“Dietro l’errore di un ragazzo c’è sempre lo sbaglio di un adulto” aveva raccontato qualche tempo da Carmine Recano in una bella intervista concessa al magazine ‘Vanity Fair’ e parlando del suo alter ego televisivo, Massimo Esposito. “Se mi aspettavo il successo della serie? In un certo senso sì, perché parla in modo sincero ai giovani dei temi che li riguardano –cose universali come l’amore, l’amicizia, il confronto con la famiglia- e lo fa con un linguaggio diverso dai soliti prodotti nostrani” aveva detto il 42enne esaltando anche l’uso del dialetto, cosa molto diffusa oramai. E sulla presunta distanza degli adulti dalla cosiddetta Generazione Z, l’attore dice che “non vedo grosse distanze tra le nostre generazioni, sono convinto che la differenza la facciano i singoli esseri umani, non l’età”.
E sempre nella sopra citata intervista su ‘Vanity Fair’, Recano ripercorre pure parallelamente la sua storia di attore che aveva iniziato a recitare per caso e di padre: “Un mio amico, che per risolvere qualche problema di socializzazione aveva iniziato a frequentare dei corsi di recitazione, mi aveva chiesto di accompagnarlo al provino per un film di Aurelio Grimaldi (…) Da lì è partita l’avventura, e sono stato fortunato perché in quegli anni la macchina cinematografica funzionava molto bene” aveva ammesso il 42enne secondo cui il ‘suo’ Esposito è un comandante molto paterno: “Anche se nella prima sceneggiatura non era così. Siamo stati io e il regista a volere mettere in risalto proprio questo aspetto del personaggio. Non mi interessava semplicemente rappresentare ‘l’uomo in divisa’, volevo lavorare soprattutto sul profilo umano” aggiunge. E in un’altra intervista concessa di recente, Recano ha spiegato anche che lui, a differenza di tanti suoi amici che sono finiti sulla cattiva strada e si sono persi, è riuscito a salvarsi: “Lo devo ai miei genitori, sempre presenti che mi hanno educato con valori solidi, e alla recitazione. Mi ha permesso di trovare subito la mia strada…”.