Il 2022 si è chiuso con in perdita: i volumi della produzione sono arretrati del 2,2%, il consumo apparente pro-capite in Italia ha perso il 2,1%. Poi c’è da considerare la Peste Suina Africana. È partito da qui il confronto sulle prospettive della filiera dei salumi, sollecitato nel corso della Assemblea Annuale di Assica, Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi, in un momento nevralgico per il futuro del comparto. Un momento di riflessione da cui sono emerse con chiarezza le sfide in atto e soprattutto i possibili e concreti interventi a disposizione del Governo per dare un segnale immediato alle aziende.
“Chiediamo con forza di ridurre l’Iva sui nostri prodotti dal 10% al 4% – ha affermato il neo-eletto presidente, Pietro D’Angeli -, una misura che darebbe ossigeno sia ai produttori, i cui margini sono oggi compressi come mai accaduto prima, che ai consumatori, il cui potere di acquisto è sempre più ridotto. È un provvedimento che si potrebbe adottare da subito, equiparando il nostro settore ad altri dell’agroalimentare in cui l’Iva al 4% è già applicata”.
Ma non solo. Per dare respiro alle aziende nel breve periodo – è il suggerimento che arriva da Assica – occorre puntare anche sulla internazionalizzazione. “Il Made in Italy alimentare è un vanto e un pilastro dell’economia nazionale e il settore dei salumi è determinante – ha dichiarato D’Angeli -. L’impegno delle nostre aziende per crescere e internazionalizzarsi non conosce battute d’arresto. Sul fronte dell’offerta, abbiamo continuato ad ampliare le gamme e innovare prodotti per rispondere all’affermazione di trend di consumo sempre più attenti all’autenticità, a un regime alimentare equilibrato e vario e alla sostenibilità, nel rispetto della nostra grande tradizione alimentare. Dobbiamo dunque favorire l’internazionalizzazione, in particolare delle Pmi, aiutandole a crescere per cogliere il grande potenziale ancora inespresso del nostro export e rispondere alla voglia di mangiare italiano diffusa in tutto il mondo”.
Un appello, quest’ultimo, che è, in verità, pare già presente nell’agenda di Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy (Mimit): “Il tavolo agro-industriale che abbiamo costituito con il Masaf in maniera sinergica e dove siedono, oltre ad Assica, le associazioni che esprimono l’intero settore – ha detto il Ministro, intervenendo al convegno -, rappresenta il contesto istituzionale ideale per elaborare un piano di filiera che, insieme agli altri piani di settore, dia una nuova prospettiva industriale al Paese. Sempre in accordo con Masaf, stiamo inoltre portando avanti un decreto interministeriale che riguarda anche direttamente il settore della carne e i prodotti di salumeria, perché al classico slogan dei prodotti Made in Italy ‘belli, buoni e ben fatti’ si aggiunga ora anche ‘sempre più sostenibili‘, sul piano etico e sul piano ambientale”.
E ancora, un aiuto all’export potrebbe arrivare anche dalle azioni in atto sul fronte dell’eradicazione della Peste Suina Africana e della conseguente rimozione delle barriere poste ai nostri prodotti in alcuni importanti mercati. Proprio durante l’evento, infatti, Ugo Della Marta, Direttore Generale della Direzione per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione (DGISAN) del ministero della Salute, ha annunciato che sono già stati avviati rapporti con il Giappone ed è prossima la ripresa delle relazioni con la Cina, affinché i due Paesi si allineino alla politica già applicata, per esempio, negli Usa, dando il via libera alle importazioni dei prodotti cotti e stagionati.
Un punto, quest’ultimo, ribadito anche Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, durante una riunione bilaterale con il collega giapponese Tetsuro Nomura, a margine del recente G20: “Dopo l’apertura all’importazione del nostro prosciutto cotto, ho invitato il Giappone a valutare anche l’apertura al prosciutto crudo, per andare avanti nel processo di superamento del blocco all’importazione di carne suina italiana”.
— — — —
Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.
SOSTIENICI. DONA ORA CLICCANDO QUI