Il cibo del futuro sembra essere proiettato ad insetti e carne sintetica, suscitando non poche polemiche, soprattutto nel nostro Paese, patria delle eccellenze agroalimentari. Ma ciò che lasciano perplesse sono le ragioni sottese all’utilizzo di carne in provetta, alternativa alla carne tradizionale. Ci dicono che si potrà evitare l’uccisione di migliaia di animali, perchè basterebbero poche cellule staminali per produrre tonnellate di carne. E ci dicono che si potrebbe risparmiare anche in termini di consumo di acqua e suolo, oltre che in termini di inquinamento per quanto riguarda gli allevamenti intensivi. Eppure in Italia, rinomata per la sua cucina, tutto questo non piace, al punto da prevedere un disegno di legge che ne vieti la produzione e il commercio.



Ma non si tratta solo di voler tutelare il cibo italiano. Perchè, a quanto pare, sul cibo sintetico è stata anche condotta un’inchiesta giornalistica dal francese Gilles Lineau, autore del libro ‘Carne artificiale? No grazie.’ Intervistato da La Verità ha voluto spiegare cosa si nasconde dietro questa ideologia legata all’introduzione nelle tavole di una carne sintetica, proveniente da “un mondo molto lontano dalla natura”, che si potrebbe definire, per stessa dichiarazione di Lineau, “universo clinico”.



Anche sulla carne sintetica piovono dubbi di natura economica (e non solo)

Lineau, con la sua inchiesta, ha cercato di scoprire cosa ha portato ad una così vasta propensione verso la carne sintetica. Da un lato non potevano mancare interessi economici, col desiderio di creare un nuovo mercato concorrenziale rispetto a quello della carne tradizionale, capace di fruttare anche miliardi di euro. I produttori stanno fiutando anche come molti investitori ‘biotech’ sarebbero capaci di finanziare moltissimo denaro in questo settore. Ed ecco che cominciano quindi a fioccare aziende desiderose di rinfrescarsi l’immagine buttandosi in questo nuovo mercato.



E poi non mancano anche spinte culturali e ideologiche, orientate su una visione transumanista e fondata su tutto quel mondo che ruota intorno all’intelligenza artificiale. Questo però è il mondo, come ha affermato il giornalista francese, di chi crede nell’onnipotenza e nella superiorità sulla natura.

E per finire, a favore della carne sintetica, si schierano anche coloro che si professano animalisti. E che in nome di questa ‘fede’ credono con questo nuovo cibo di proteggere gli animali.

Carne sintetica: una questione di limiti

Nella sua intervista Lineau prosegue spiegando cosa anche non convince riguardo la carne sintetica. Il giornalista auspica che questo cibo non venga messo sul mercato intanto per le conseguenze pericolose che si potrebbero avere sulla salute. Inoltre dalla spinta verso un cibo sempre più lavorato e sintetico sarebbe breve il passo verso un progressivo abbandono dei prodotti della terra. E da questo potrebbero profilarsi conseguenze negative anche sulle generazioni future, che perderebbero di vista l’importanza dell’attesa a cui ci ha abituati la natura, con le sue stagioni e le sue fasi tra semina e raccolto.

Da non trascurare anche è l’aspetto delle disuguaglianza: immettere sul mercato carne sintetica aumenterebbe il divario tra ricchi e poveri. La carne tradizionale finirebbe col diventare un lusso per pochi, a favore di una carne in provetta più abbordabile in termini di prezzo.

Lineau si è voluto soffermare infine sul concetto dei ‘limiti’ entro cui stare, capendo come il ricorso alla carne sintetica dovrebbe solo essere circoscritto a carestie e periodi di guerra in cui il cibo scarseggia, anziché fare di una “barbara ideologia” un mantra da seguire in nome di falsi ideali.