Fuori dal Coro, nella sua diretta serale, è tornata a parlare della carne sintetica. Per alcuni vista come una vera e propria rivoluzione culinaria e sociale, che ci permetterà anche di andare oltre al dolore animale causato dagli allevamenti e dalla macellazione, ma da altri vista come un vero e proprio affronto. Le bistecche, con un processo sviluppato in laboratorio, saranno concretamente create in provetta, per poi essere commercializzate, senza passare dalla macellazione, ma da un non invasivo prelievo di alcune cellule, poi spinte a replicarsi in ambiente controllato. Potenzialmente, grazie alla carne sintetica, con un singola mucca si potrebbero produrre centinaia e centinaia di chili di carne consumabile. Consumabile, si, ma con quali effetti? Da questo interrogativo si è mossa l’indagine di Fuori dal Coro.
Broccolo: “Carne sintetica? Rischio tumori”
L’UE, dal conto suo, si è già detta pronta a dare il via alla commercializzazione della carne sintetica, una circostanza che secondo alcuni esperti sarebbe decisamente negativa. Ne parla, per esempio, Anna Colao, presidentessa della società italiana di endocrinologia, che racconta che “non ci sono notizie ufficiali nell’ambiente medico, siamo ancora piuttosto lontani” dal sapere se faccia bene o male.
Emma Balsimelli, nutrizionista, parlando con Fuori dal Coro della carne sintetica è dello stesso avviso, “non sappiamo se l’assimilazione di queste vitamine sarà del tutto efficace”. Un po’ più duro, invece, il commento del professor Francesco Broccolo, microbiologo dell’Università del Salento, il quale spera che “prima dell’approvazione ci siano sufficienti evidenze scientifiche che attualmente non mi pare che ci siano. Non si può pensare che coltivando trilioni di cellule queste non facciano errori e producano, per esempio, tumori o metaboliti che non vogliamo. Si sta dando via libera a qualcosa che non consociamo e questo porterà inevitabilmente a problemi di salute”.
La carne sintetica nel mondo
In Israele, nel frattempo, si producono 500 kg di carne sintetica al giorno, equivalenti a 5mila hamburger. Prima di mangiare la carne, però, si deve firmare una vera e propria liberatoria, un esonero di responsabilità perché il prodotto “è in una fase iniziale di sviluppo e non ha ricevuto alcuna approvazione normativa”. In Finlandia si lavora alle uova sintetiche, qualcuno pensa anche al pesce, mentre in Danimarca, a breve, il latte sarà prodotto nel più grande centro europeo di produzione del latte sintetico. Singapore, infine, possiede il più grande centro mondiale di produzione di carne sintetica, già venduta nei supermercati.