Una dieta ‘halal’ per i credenti islamici è fatta di cibi ‘leciti’ secondo l’Islam. Il Corano infatti impone anche un certo tipo di alimentazione, da cui devono essere esclusi alcol, sangue, carni di animali carnivori oppure onnivori, tra cui notoriamente il maiale e i suoi derivati, compreso lo strutto, contenuto per esempio in alcuni tipi di pane. È inoltre proibito il consumo della carne d’asino, di uccelli rapaci, di topi, rettili e anfibi. Per quanto riguarda il pesce è sicuramente halal quello con le scaglie, mentre variano le posizione circa i pesci senza scaglie o i crostacei. Data però la possibilità che tra i cibi del futuro compaia sulla tavola anche la carne sintetica ci si chiede se possa rientrare tra i dettami islamici. La risposta degli esperti della sharia è stata positiva, purchè vengano rispettati comunque alcuni requisiti.



La società Just Eat, con sede a San Francisco, ha chiesto a tre studiosi della sharia di esaminare se la carne coltivata in laboratorio possa essere ‘halal’. Gli studiosi hanno concluso che può esserlo, a condizione che le cellule staminali utilizzate per produrla siano state prelevate a loro volta da fonti halal. Quindi, da animali macellati secondo la legge islamica. Su questo fronte del resto le industrie alimentari negli ultimi tempi stanno pensando di adeguarsi a chi segue la dieta halal, cercando di produrre cibi secondo i precetti dell’islam.



CARNE SINTETICA HALAL, START UP DOVRANNO SEGUIRE PRECISE LINEE GUIDA

Per le aziende alimentari non è facile seguire i dettami di ogni religione. Di certo però la statuizione degli studiosi della sharia pone le basi per seguire delle linee guida che favoriscano la commercializzazione della carne sintetica ‘halal. Mirte Gosker, direttore generale del gruppo di difesa delle proteine alternative Good Food Institute Asia Pacific ha infatti affermato: “Questa sentenza fornisce un’indicazione necessaria su come potrebbe essere la tabella di marcia per l’approvazione e ci aspettiamo che le start-up inizino immediatamente ad adattare i loro processi di produzione per soddisfare queste nuove linee guida.



La carne sintetica o allevata in laboratorio è prodotta a partire da cellule animali e coltivata in bioreattori, a differenza di quella a base di piante che è composta da ingredienti come
proteine di pisello e di soia. Nell’ultimo anno le aziende hanno scommesso proprio su quella sintetica. L’amministratore delegato e cofondatore di Just Eat, Josh Tetrick, ha dichiarato che allo stato attuale i prodotti non sono ancora ‘halal’, ma lavoreranno per renderli tali. “Le nostre priorità sono l’aumento su scala della tecnologia, la riduzione dei costi e garantire l’apertura a tutti, compresi i 2 miliardi di persone che semplicemente non mangiano carne se non è halal. La divisione carni coltivate di Just Eat, Good Meat, sta collaborando con l’Halal Products Advisory dell’Arabia Saudita – una filiale del Public Investment Fund del Paese – per ottenere consigli sul processo di certificazione.