È diffusa ormai da anni con un notevole moltiplicarsi delle aziende che si sono lanciate sul mercato sulla scia dell’emotività mossa dalla novità, ma in realtà sembra che la cosiddetta ‘carne vegetale‘ non piaccia più così tanto, soprattutto alla luce dei rincari a cui abbiamo assistito in ogni reparto industriale nell’ultimo anno. Un flop (anche se per ora non è ancora stato ‘confermato’) che si unisce a quello a cui assistiamo per le auto elettriche e che secondo alcuni potrebbe essere il chiaro segnale che le svolte green millantante dall’Europa – auto elettriche, carne vegetale o sintetica, ma anche la case green, gli imballaggi e così via – forse non saranno rivoluzionarie come si crede.
Facendo un passo indietro ci teniamo a sciogliere un dubbio che molti potrebbero avere: quando si parla di carne ‘veg’, ‘bio’ o ‘green’ ci si riferisce ad una serie di prodotti che mirano ad imitare il gusto e la consistenza delle loro controparti reali partendo da prodotti a base vegetale. Un’alternativa per chi cerca il gusto della carne, ma preferisce evitarla per questioni etiche o di salute e che appena due anni fa avano fatto un vero e proprio boom, specie negli USA.
Perché la carne vegetale non piace ai consumatori: “Costa troppo ed è insoddisfacente”
Proprio guardando al mercato USA, a certificare il crollo delle vendite della carne vegetale è il Good Food Institute – citato da Libero – che è partito dall’osservazione degli ultimi due anni: il dato di partenza è che la domanda (e, dunque, l’acquisto) dei surrogati della carne è diminuita del 13% tra il 2021 e il 2023, ma con l’aggravante dell’inflazione che porta quella percentuale al 26% tenendo conto del mancato introito per l’azienda produttrice.
Sono diverse le spinte che secondo il GFI muovono questa riduzione del mercato, con la principale che parla sicuramente del prezzo visto che nei supermercati americani la carne vegetale costa in media il 77% in più rispetto alle controparti reali, con picchi fino al 150% per prodotti come il pollo green. Inoltre, pesa sicuramente sul carrello anche il fatto che “i prodotti”, scrive il think tank, “non soddisfano ancora le aspettative [dei consumatori] in termini di sapore e consistenza“. Insomma, non solo la carne vegetale costa troppo, ma proprio non piace ai consumatori che piuttosto che mangiare mal volentieri, spendendo di più, tornano ad acquistare quei prodotti originali e che (per ora) sono inimitabili.