Se anche per San Valentino non mancano i divieti, c’è ancor meno margine per Carnevale. Sono molti i Comuni, grandi e piccoli, che hanno pubblicato ordinanze con cui proibiscono feste al chiuso e all’aperto. Niente cortei e manifestazioni per contrastare la diffusione del coronavirus. Ad esempio, in tutta la Campania, dove il presidente regionale Vincenzo De Luca ha firmato un’ordinanza valida fino al 16 febbraio con cui vieta feste e ogni forma di aggregazione, in luoghi pubblici e privati, all’aperto e al chiuso, tutto ciò che è connesso al Carnevale. Peraltro, si invitano i sindaci a inibire l’accesso alle piazze, se non per l’ingresso negli esercizi e a predisporre controlli idonei.
C’è poi la richiesta alla popolazione di evitare tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo e di restare a casa il più possibile. Un orientamento tutt’altro che isolato. Decisione simile è stata presa, infatti, a Venezia, dove la festa di Carnevale richiama storicamente moltissima gente.
CARNEVALE, DIVIETI E ORDINANZE: NO FESTE IN CASA
Ma anche a Venezia scatta il divieto di festeggiare il Carnevale. Da ieri sono in vigore le norme anti-assembramento introdotte con apposita ordinanza dal Comune, con validità fino alle 21 di domani. Gli accessi a determinate zone del centro storico e della terraferma sono state limitate per evitare assembramenti e i vigili avranno la facoltà di regolare l’accesso in alcune aree della città. Queste sono iniziative che man mano si stanno diffondendo in tutta Italia, soprattutto in quelle regioni che sono in zona gialla, dove spesso si ha la sbagliata percezione che si possa fare tutto. Attenzione, però, alle feste in casa, soluzione a cui qualche famiglia potrebbe ricorrere per non privare i piccoli della festa di Carnevale.
È bene ricordare che non si possono ospitare più di 2 persone alla volta nella propria abitazione. Le visite ad amici e parenti sono consentite una volta al giorno, dalle 5 alle 22, ma nel limite massimo di 2 persone oltre a quelle conviventi nell’abitazione. Il fatto che non rientrino nel computo i minori di 14 anni, oltre che disabili e soggetti non autosufficienti, non vuol dire che si possano organizzare feste in casa. Se infatti viene segnalato l’assembramento in casa si rischia, ad esempio, una multa da 400 a mille euro.