Alberto Clò, è tra i massimi esperti per quanto riguarda le questioni energetiche. L’autore del libro “Il ricatto del gas russo. Ragioni e responsabilità” e direttore della rivista “Energia“, torna a parlare sulla correlazione tra guerra Russia- Ucraina ed aumento dei prezzi dei carburanti. Sulle pagine del Quotidiano Nazionale afferma che il prezzo della benzina è destinato a salire ancora. Complice anche la mancata crescita dell’economia cinese, ma non solo.



La causa del caro benzina sarebbe da ricercare proprio nelle sanzioni imposte a Putin. La Russia infatti taglierà ancora i ponti energetici nei confronti dell’Europa. Una conseguenza inevitabile della quale però L’Ue non avrebbe tenuto troppo conto. Gli effetti potrebbero abbattersi sui consumatori come un boomerang, che provocherà molti danni economici, anche in Italia. Le accuse dell’economista si rivolgono non solo alle decisioni del Parlamento Europeo, ma anche a Draghi, colpevole di non aver sufficientemente difeso la salvezza della raffineria Lukoil.



L’allarme dell’economista Clò e le probabili soluzioni al caro benzina

L’ulteriore embargo imposto dall’UE alla Russia, scatterà il prossimo 5 febbraio, giorno dal quale partirà il divieto di trasporto dei prodotti petroliferi russi verso paesi terzi. Da quel momento secondo l’economista Alberto Clò, le già gravi difficoltà di approvvigionamento energetico, lo scarso reperimento di materie prime, continueranno ad aumentare. Una conseguenza che avrà un impatto negativo soprattutto sui cittadini, e consumatori finali, che vedranno sicuramente i prezzi dei carburanti destinati ad aumentare.



Tanto che anche una nuova decisione in merito allo sconto sulle accise, potrebbe non essere sufficiente. Ma quali potrebbero essere le soluzioni al problema caro benzina? Alberto Clò, afferma che prossimamente dovremo tenere conto dei rapporti con i paesi del Medio Oriente, e con Turchia e Cina. Saranno infatti proprio questi gli intermediari per l’approvvigionamento energetico che dirotteranno il petrolio russo verso l’Europa. E riguardo alla possibile soluzione dell’accisa mobile dice: “Non funzionerà, sta ai consumatori rifornirsi dove i prezzi sono più bassi”.