Il caro bollette è stato uno dei principali problemi per le famiglie italiane ed europee nel 2022. Si pronunciano rincari anche nel 2023, benché a sorpresa il prezzo del gas pare sia sceso entro il primo trimestre.

Tuttavia l’esperienza di mercato degli ultimi mesi ha insegnato alle famiglie che è giusto prendere precauzioni. Quindi le tariffe si stanno abbassando anche perché, oltre ad un calo generale dei prezzi delle materie prime, la normativa vigente ha consentito il passaggio dal mercato tutelato a quello libero. Ecco dunque come potrebbe cambiare il mercato nei prossimi mesi.



Caro bollette 2023: cosa prevede la normativa

La normativa ha previsto infatti un progressivo passaggio dal mercato tutelato, quindi quello che riguarda tutti i servizi di fornitura di luce e di gas che godono di condizioni economiche contrattuali definite delle autorità, a quello libero.

Per tutti i privati e le famiglie il superamento della tutela del prezzo è previsto entro il 10 gennaio 2024.



Secondo l’indagine di Facile.it la maggior parte delle famiglie non sa se il proprio fornitore operi nel mercato libero pure in quello tutelato, inoltre una gran parte dei consumatori non sa nemmeno quale sia il mercato migliore. Dalla ricerca di facile.it emerge che il 34% di coloro che hanno risposto alle domande non conosce l’appartenenza alla tipologia di mercato del proprio fornitore energetico. La situazione inoltre a livello territoriale lascia emergere un dislivello: al Sud Italia infatti la percentuale di coloro che dichiarano di non essere a conoscenza di queste informazioni raggiunge addirittura il 40%.



L‘energia elettrica invece è un mercato più conosciuto al sud dove il 25% dei rispondenti non sa se il proprio gestore appartenga al mercato libero o a quello tutelato, mentre nel nord-est hanno le idee ancora meno chiare poiché il 31% degli intervistati dichiara di non conoscere l’appartenenza del proprio fornitore energetico al mercato tutelato o libero.

Caro bollette 2023: come aggirare il rincaro dei prezzi

La consapevolezza nella scelta del proprio fornitore energetico importantissima e per questo motivo le autorità di regolazione per l’energia reti e ambiente, l’Areara mette a disposizione alcune risorse online come:

  • www.sportelloperilconsumatore.it,
  • www.ilportaleofferte.it,
  • www.consumienenergia.it

dove sarà possibile consultare le informazioni relative alle controversie relative al servizio elettrico e del gas in caso di cambio di fornitore, oppure accedere ai dati del consumo e alle principali informazioni tecniche delle forniture di energia elettrica e di gas naturale, o addirittura confrontare le proposte economiche delle varie aziende fornitrici.

Cercare di aggirare il caro bollette 2023 è divenuta la prima missione per gli italiani che infatti cercano di esaminare le tariffe indicizzate presenti sul mercato libero oppure tenendo in considerazione le stime sull’andamento del prezzo dell’energia dei prossimi mesi. Il passaggio dal mercato tutelato a quello libero può far risparmiare anche il 10,5% sulla fornitura.

Il passaggio dal mercato tutelato a quello libero può consentire attualmente un risparmio del 2% nel caso del gas, ma anche il 21% nel caso di energia elettrica.

Si tratta di un risparmio considerevole anche considerato il fatto che le famiglie nel 2022 hanno speso circa il 108% in più rispetto all’anno precedente. Per quanto riguarda l’energia elettrica, ma circa il 57% per quanto riguarda la bolletta del gas. Tuttavia le ultime previsioni dovrebbero vedere un calo del prezzo entro febbraio marzo 2023 rispetto ai livelli del 2022.

Caro bollette 2023: il prezzo del gas naturale e delle materie prime

Già il gas infatti ha effettuato un inversione di rotta gli ultimi due mesi del 2022, proprio in occasione dell’accordo sulla price CAP. Anzi, l’inversione di rotta è stata così determinata da rendere il CAP sul prezzo al gas naturale, incentrato sul Ttf di Amsterdam è fissato su una quota massima di 180 euro al megawattora con una quota minima di 140 euro al megawattora, invece il prezzo del gas è sceso già ai livelli precedenti al conflitto in Ucraina entro gli ultimi 10 giorni di dicembre aveva già sfiorato gli 87 euro e poi gli 85 euro al megawattora mentre i prezzi relativi al periodo precedente del 24 febbraio 2022 erano sempre sotto la soglia degli 84 al megawattora.

È bene comunque precisare che il rincaro dei prezzi è avvenuto sin dal 2020, dove In generale si è registrato un incremento delle materie prime energetiche e anche relative alla fornitura e al commercio internazionale dei metalli. Infatti sebbene il prezzo di gennaio 2021 fosse aumentato solo del 5% rispetto al dicembre 2020, questo ha registrato comunque un incremento del 70% rispetto al prezzo del gas dell’intero anno precedente.