La bolletta per il riscaldamento quest’inverno sarà circa doppia rispetto all’anno scorso. All’eccezionale caro energia, stimato per il primo trimestre 2022 da Nomisma Energia in un +61% per il gas e in un +48% per elettricità al lordo degli interventi di sterilizzazione coperti dal fondo governativo di 3,8 miliardi, si aggiunge una nuova misura salva-bollette per le famiglie: la rateizzazione senza interessi per le utenze domestiche che non riusciranno a pagare le bollette emesse nel primo quadrimestre 2022.
Si aspetta il meccanismo attuativo che è compito dell’Autorità di regolamentazione per l’energia, ma per com’è scritto ora l’emendamento al Ddl Bilancio il diritto alla rateizzazione spetta a tutti i clienti domestici, sia quelli rimasti ancora nel mercato tutelato che quelli passati nel mercato libero, a prescindere dalle condizioni contrattuali o reddituali. E infatti l’intervento, invasivo del mercato, ha sollevato polemiche. Non solo perché dal beneficio sono stati escluse le imprese e attività commerciali, ma potranno goderne tutti gli utenti domestici indipendentemente dal reddito. È pur vero che sarebbe corretto fare una distinzione tra utenze in mercato libero e utenze in mercato tutelato, ma è pur vero che una buona parte delle utenze in mercato libero non soffrono i rialzi: molti hanno le tariffe bloccate fino a giugno 2022. È previsto un miliardo per compensare i fornitori di energia i cui clienti accedono allo schema di rateizzazione.
In questo rally dei prezzi del gas che trascinano il prezzo del kilowattora i quali viaggiano a livelli dieci volte quelli in corso un anno fa, e non accennano a rallentare, è evidente che queste misure sono dei cerotti che hanno efficacia limitata nel tempo, non sono di alcuna utilità per una riforma strutturale del mercato nazionale energetico e, soprattutto, bruciano risorse in modo improduttivo.
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