Se la natalità crolla – in media il 30% rispetto a dieci anni fa – tra i motivi principali ci sono il calo dell’occupazione e la robotizzazione. Lo sostiene l’avvocato Patrizia Polliotto, Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori (Unc), autrice di un’attenta analisi sulla correlazione tra il forte calo delle nascite e il mondo del lavoro.
L’incertezza economica continua, amplificata dalla pandemia, comporta la rinuncia delle giovani coppie a procreare, con un calo dei consumi nei settori dell’infanzia“, ha osservato il legale torinese dialogando a più riprese con l’agenzia di stampa Ansa.



E all’impennata “dei prezzi per i beni di prima necessità, si somma la difficoltà a trovare impieghi stabili ben retribuiti con cui garantire continuità alla vita delle nuove, potenziali famiglie. Un fattore amplificato anche – prosegue la stimata giurista d’impresa – dall’ampia robotizzazione del mercato del lavoro a discapito dei posti destinati alle persone. Si pensi ai caselli autostradali, alle casse di negozi e supermercati, alle filiere produttive di automotive, industria e logistica già decimate nel Paese dalla crisi del 2008 a oggi“.
Altre difficoltà, aggiunge la Presidente di Unc Piemonte, “sono la ricollocazione e riconversione delle risorse umane, che a oggi impiegano circa il 30% di tempo in più, nei casi migliori, per riuscire a rientrare nel mondo del lavoro, spesso con contratti incerti e mansioni e salari di qualità inferiore“.



Mentre, sul versante della corsa all’inflazione, mai così alta come dal 2012 a questa parte, i rincari nel 2022 toglieranno 900 euro in più, rispetto al 2021, dalle tasche di un pensionato che vive da solo, un esborso dovuto per due terzi alle maggiori spese per luce, gas e acqua. “La galoppata dei prezzi – approfondisce Patrizia Polliotto, autrice della stima – riduce drasticamente il potere di acquisto anche delle coppie con tre figli a carico, chiamate a confrontarsi nel 2022 con aumenti complessivi attorno ai 2.000 euro a nucleo“.

Tra gli effetti della stangata “la riduzione della partecipazione attiva alla vita sociale e formativa, e tagli drastici delle risorse destinate a formazione, tempo libero, ristorazione e turismo intorno al 40%“, prosegue il legale, che ricopre incarichi al vertice anche in società di primo piano quali ‘Juventus’, ‘Reply’, ‘NB Aurora’, ‘Zucchi’ e ‘Compagnia di San Paolo’, oltre a presiedere i tre ospedali milanesi ‘Galeazzi’ (quello in cui lavora il virologo Fabrizio Pregliasco), ‘San Siro’ e ‘Sant’Ambrogio’ di proprietà del ‘Gruppo San Donato’, prima realtà sanitaria privata nazionale con un fatturato di un miliardo e settecento milioni di euro.
In ambito economico, invece, a soffrire maggiormente di questa situazione “è soprattutto il piccolo commercio di bottega – chiosa Patrizia Polliotto, spesso opinionista anche a ‘Radio Radio’ e ‘Canale Italia’ – sempre più impossibilitato a far fronte alla concorrenza dei grandi player del mercato digitale, con la chiusura di punti vendita, l’ulteriore perdita di occupazione e di attività al dettaglio nei quartieri cittadini anche a fronte di un incremento del cosiddetto comfort food e del delivery“.