S’intitola ‘I bari delle bare’ l’ultima puntata dell’edizione 2022 di ‘Confessione Reporter’ andata in onda sabato 17 dicembre scorso in seconda serata su ‘Retequattro’. Una trasmissione interamente dedicata alle eccellenze italiane del comparto funebre, ma anche ai fitti misteri e alle inchieste che riguardano un settore essenziale quanto altrettanto complesso.
Come quella che ha per tema il mercimonio delle salme. Il cosiddetto racket del caro-estinto, ovvero la compravendita dei cadaveri nelle camere mortuarie di ospedali ed Rsa. Una battaglia di legalità sposata in prima persona da Maurizio Scandurra, il giornalista radiotelevisivo cattolico spesso ospite de ‘La Zanzara’ di Giuseppe Cruciani e David Parenzo sulle frequenze di ‘Radio24’.
“Ringrazio di cuore Stella Pende e Lella Volta, giornaliste coraggiose e altrettanto esemplari, per aver dato spazio a un argomento così delicato e per molti considerato tabù. Trattandolo in maniera encomiabile e con tutto il garbo che si conviene nel rispetto della sensibilità dei telespettatori. Un plauso anche al Gruppo Mediaset per l’impegno sociale profuso nell’aver scelto di fornire un’informazione consumeristica e di tutela seria sul tema”, chiosa lo studioso del fenomeno e opinionista tv anche per ‘Canale Italia’.
“Il rispetto della vita inizia sempre da quello per chi non c’è più. Sono grato ai due volti noti della televisione d’inchiesta per l’ampio spazio concessomi in onda nello spiegare agli italiani come difendersi da una piaga turpe che di certo non fa bene all’immagine del nostro Paese. Il video-denuncia girato nello storico cimitero napoleonico di Fiorano Canavese, nel Torinese, che ‘Confessione Reporter’ ha ampiamente trasmesso, è il mio modo di dire basta al commercio delle salme che affligge in maniera diffusa giornalmente il settore ospedaliero e mortuario nazionale”.
Oltre a Maurizio Scandurra, protagonisti della puntata sono state le case-history di ‘Taffo’ (divenuta nota per le sue pubblicità esilaranti tra bare e urne cinerarie), e le vicende delicate del tempio crematorio di Biella.
Ma, soprattutto, la storia e l’ardore della libera iniziativa di ‘Giubileo’, l’eroica e rinomata onoranza funebre torinese che per prima in Italia ha scatenato la lotta al racket del caro-estinto dando vita ai primi tre maxi-blitz di Magistratura e Guardia di Finanza e tuttora sempre in prima linea nella difesa di chi soffre nel momento del lutto.