Lo scoop non c’è stato, né tantomeno lo scontro (era una intervista monotematica tra Formigli e la “capitana”) anche se Piazzapulita ha aperto col “botto” intervistando il personaggio più “chiacchierato” dell’anno e mezzo di politica al Viminale di Matteo Salvini. Il “nemico” viene tenuto sempre a distanza siderale dai temi problematici sull’immigrazione, la gestione dei flussi e il rapporto Ong-migranti, ma resta come il vero “totem” contro cui scagliare tutta l’ostilità e la “filosofia ecologista” che incarna Carola Rackete. Proprio la giovane tedesca della Sea Watch 3 ha parlato per circa mezzoretta ieri sera, lanciando diversi proclami ma non creando il “vero scoop” che forse Formigli si aspettava: «tornerò in mare? Continuo ad essere nella lista di emergenza della Sea Watch e, se mi chiamassero, andrei immediatamente. Sono pronta a salvare altre persone», ha spiegato la Rackete che poi attaccando Salvini ha di fatto preso l’Unione Europea come secondo “imputato” dell’emergenza migranti «Ricordo la sensazione di grandissima delusione nei confronti dell’Ue, perché una città tedesca si era disposta a prendere i 52 migranti, ma per dispute tra i ministri non è stato possibile. E’ colpa dell’Ue che non evita di prevenire casi del genere». A domanda specifica sull’ex Ministro dell’Interno, Carola ribatte senza scomporsi «non mi importa. Io vorrei dire che di professione faccio l’ecologista, sinceramente non mi interesso della politica interna quando il mondo sta andando al collasso». Di fatti, la Rackete era in collegamento ieri da Berlino proprio perché – in pieno stile Greta Thunberg – prendere l’aereo «significa inquinare il mondo».



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CAROLA RACKETE OSPITE A PIAZZAPULITA

Quella di questa sera a Piazzapulita sarà la prima intervista in diretta tv di Carola Rackete, la “capitana” della Sea Watch 3 protagonista del più lungo braccio di ferro a distanza tra la nave ong carica di migranti al largo di Lampedusa e l’allora Ministro dell’Interno Matteo Salvini. Il ritorno in Italia della responsabile della Sea Watch 3 avviene mesi dopo la vicenda partita con il salvataggio in mare di alcuni profughi al largo della Libia, vicino alle acque di Malta. Come avvenuto altre volte nel recente passato, vigente la linea dei “porti chiusi” del primo Governo Conte, la nave Ong nel giugno 2019 puntava verso l’Italia dove faceva richiesta ufficiale di attracco per motivi umanitari: al divieto di sbarco e ingresso in acque italiane firmato dagli allora Ministri Salvini, Toninelli e Trenta, dopo uno stallo durato oltre 10 giorni fuori dal porto di Lampedusa, Carola Rackete – 31enne tedesca operante nel soccorso via mare della ong Sea Watch – decise di puntare dritto sul porto siciliano, infrangendo il divieto del Governo e speronando una motovedetta della Guardia di Finanza. L’esito fu lo sbarco dei migranti da parte dei pm siciliani, ma nel contempo l’arresto della “capitana” (per resistenza e violenza a nave da guerra ma anche resistenza a pubblico ufficiale) che produsse fortissimo clamore nella opinione pubblica italiana e mondiale: dopo una settimana, Carola Rackete venne rilasciata per «assenza di reato» con la decisione della gip Alessandra Vella che venne così motivata «assenza di reato per la sig.ra Rackete […] nell’adempimento di un dovere: quello di salvare vite umane in mare».



LA DENUNCIA CONTRO MATTEO SALVINI

La giovane tedesca comandante della nave salva-migranti dopo la scarcerazione intraprese la seconda “battaglia personale” contro Matteo Salvini arrivandolo a denunciare (lo scorso luglio, ndr) dopo una serie di post social in cui veniva criticata fortemente. In quegli stessi post vi erano diversi commenti che insultavano pesantemente Carola Rackete, divenuta il simbolo mondiale della “lotta” all’altro capitano, quello della Lega Matteo Salvini. Ad inizio settembre l’ex Ministro viene ufficialmente indagato per diffamazione nei confronti della “capitana” della Sea Watch 3: nel provvedimento, che dovrà ancora essere valutato dai giudici, Carola chiedeva anche il  sequestro degli account social dell’ex Ministro, colpevole secondo gli avvocati della Rackete non solo di averla diffamata ma di non aver rimosso i commenti ignobili ai post di Salvini. «La politica di Salvini ha violato i diritti umani: Il suo modo di esprimersi è irrispettoso, non è appropriato per un politico di alto livello», raccontò dopo la scarcerazione la stessa Carola Rackete in una intervista a Repubblica. Oggi però torna in scena con un racconto a 360° in diretta tv (dovrebbe essere in collegamento) nella prima puntata della stagione di Piazzapulita, condotto da Corrado Formigli. «Forme di istigazioni a delinquere, cosa che è ancora più grave se fatta da un Ministro dell’Interno. Nel circuito di questi leoni da tastiera abituati all’insulti, è lui che muove le acque dell’odio» aveva attaccato all’epoca l’avvocato di Carola, Alessandro Gamberini.



CAROLA RACKETE, LE ANTICIPAZIONI A PIAZZAPULITA

L’intero caso dei migranti salvati dalla Sea Watch3, lo speronamento, l’arresto, le accuse e poi la denuncia: questo e altro ancora racconterà Carola Rackete questa sera a Piazzapulita, con alcuni temi anticipati ieri dallo stesso Formigli in una lunga intervista all’Adnkronos. «Lei non ha mai parlato in un programma di una tv italiana, ed è la donna che ha tenuto in scacco il potente ministro dell’Interno, Matteo Salvini. E’ anche, a mio parere, il personaggio che ha segnato il passaggio decisivo nella psicologia del leader della Lega: l’atto di forza che lui ha compiuto contro Carola, donna sola in mare, ha segnato un cambio di passo nella sua politica, lo ha portato sul lato eccessivo della forza. Un atteggiamento troppo prepotente e arrogante, nato da un senso di onnipotenza e all’origine del suo errore politico che ha fatto cadere il governo», spiega il conduttore La7, sottolineando come proprio la figura della giovane tedesca indagata dalla Procura italiana «abbia svelato l’eccesso di forza di Salvini, quella ‘hybris’ che sta alla base dei suoi errori politici. Il ministro dell’Interno della settima potenza mondiale non aveva bisogno di usare la forza contro dei disgraziati e una donna, costringendo quest’ultima a fare manovre pericolose per farli sbarcare. Bastava farli scendere dalla nave e applicare la legge in maniera severa». Formigli ha svelato di aver invitato anche Salvini per questa prima puntata in modo da contrapporlo alla “odiata capitana”, ma «ci ha detto che non poteva venire».