Con grande enfasi Mentana e poi Lilli Gruber annunciano che alla ripresa di Piazzapulita ci sarà un ospite straordinario: Carola Rackete, che per la prima volta concederà un’intervista esclusiva a La 7. Un bello scoop in effetti. Scoop che però si affloscia quando Carola non cede alle pur modeste provocazioni di Formigli, e senza un filo di emozione sciorina invece con la solita faccetta annoiata il decalogo della sua filosofia ecologista.



Nessuna novità interessante. Mentre, forse più per gli addetti ai lavori, l’unico motivo di interesse lo hanno avuto le dichiarazioni che Formigli ha rilasciato alle agenzie, in cui illustrava a chiare lettere il suo credo: il suo programma non vive in funzione di un servizio informativo ai telespettatori, ma per fare l’audience che si può raccogliere solo se nella politica e nel Paese succedono problemi gravi o turbolenze di qualsiasi tipo.



Per lui “il tanto criticato sovranismo di Salvini è stato il racconto più avvincente della stagione“. Chiaro? Ma ancora, e riguardo a Renzi: “Speriamo soprattutto che l’ex premier riesca a vivacizzare le cronache politiche dei prossimi mesi, perché c’è il rischio di addormentarci. Anche se un governo che ci faccia ‘addormentare’ credo sia utile ai cittadini, ma a noi giornalisti serve vitalità, e penso che avremo una stagione frizzante, anche perché questo governo non mi sembra poi così stabile…”.

Illustrando i risultati della scorsa stagione, Formigli ribadisce la sua visione: “Quelli della passata stagione sono stati tra i migliori risultati grazie a colpi di scena e avvenimenti, e alla qualità dei nostri servizi che spesso hanno condizionato l’agenda politica, come il fuori onda tra la Merkel e Conte, l’intervista a Chalençon, l’esponente dei Gilet Gialli che Di Maio e Di Battista avevano incontrato a Parigi, ma anche il filone che riguardava Lodi e mense scolastiche. Un talk si misura dalla qualità delle notizie e da come condiziona la vita politica“.



Ecco qua l’etica dell’informazione secondo Formigli: augurarsi che succedano guai, incidenti vari, sperare che il Governo vada in crisi, così il suo Piazzapulita può drammatizzare il tutto raccattando più audience. Sfruttando alla fine lo stesso istinto che spinge la gente ad accorrere per vedere il sangue di un incidente stradale. O il sangue dei gladiatori televisivi che si accapigliano e si danno sulla voce. E noi dovremmo pure sentirci fare la morale su questo e su quello da conduttori che hanno questo tipo di visione? Identica a quella di Vespa, che ha toppato gravemente trattando con ben poco rispetto una donna che ha subito violenza?

Se la tv è lo specchio del Paese, vuol dire che si sta toccando davvero il fondo. Dopo il colpo di scena di Renzi in effetti il Governo non si sente tanto bene, ma i massimi conduttori stanno ancora peggio, perché stanno perdendo la trebisonda. Gran brutto segnale.