Carola Rackete rischia fino a 27 anni di carcere: questa la pena possibile per la capitana della Sea Watch 3 come riporta Repubblica, che potrebbe aver commesso alcuni reati varcando le acque territoriali italiane. Multa salata (tra i 10 e i 50 mila euro), confisca del mezzo ma non solo: la 31enne tedesca rischia di essere incriminata per i reati di rifiuto di obbedienza a nave da guerra, resistenza o violenza contro nave da guerra e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Ed è quest’ultimo reato a prevedere la pena più alta: reclusione in carcere tra i 5 ed i 15 anni. Un’azione di coraggio che ha trovato ampi consensi, a partire da quello di Roberto Saviano, che ha colto l’occasione per attaccare Matteo Salvini: «Carola Rackete non scappa di fronte alla giustizia pur di portare a terra le persone salvate dalla Sea Watch 3. Matteo Salvini, al contrario, si è sottratto alle sue responsabilità nel caso della Nave Diciotti per aver bloccato migranti in mare». Attesi aggiornamenti… (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



“BIANCA E RICCA? FACCIA VOLONTARIATO”

Carola Rackete vs Matteo Salvini, capitana Sea Watch 3 contro il ministro dell’Interno: prosegue lo scontro a distanza. Dopo averla definita «sbruffoncella», il segretario federale della Lega ha commentato così alcune recenti dichiarazioni della 31enne tedesca («Sono nata bianca, tedesca, ricca. Ho l’obbligo morale di aiutare gli africani»): «Ma non è che tutti quelli che nascono “bianchi, tedeschi e ricchi” devono venire a rompere le palle in Italia, sbaglio??? Il governo di Berlino che ne pensa? È normale che una loro cittadina venga da noi a dire: me ne frego delle leggi italiane?». Il capo del Viminale ha poi rincarato la dose nel corso dell’intervista rilasciata ai microfoni di Porta a Porta: «E’ capitato a tutti, anche a me di essere fermato ad un posto di blocco, rallenti, spegni la macchina e ti fermi. Se tiri dritto, ti fermano e ti arrestano, è quel che è successo in mare. Non è che in mare la legge è diversa. In un Paese normale se non ti fermi all’ALT ti fermano, ti arrestano e ti portano via la barca. Questa è una nave olandese di una Ong tedesca. La capitana eroina della sinistra, nata bianca, ricca e tedesca, faccia volontariato in Germania invece di sequestrare e mettere a rischio la vita di 42 migranti per 15 giorni». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



CAROLA RACKETE, CAPITANA SEA WATCH 3

Carola Rackete, chi è la capitana della Sea Watch 3? La 31enne tedesca ha sfidato il divieto del ministro dell’Interno Matteo Salvini entrando nelle acque italiane ed è entrata nei trend social per il gesto coraggioso: applausi e accuse, l’ecologista è una delle figure centrali dell’ennesimo caos migranti. Cresciuta in una famiglia borghese, la Rackete ha affermato in passato di essere vegana ed ha frequentato studi naturalistici universitari nel Regno Unito. Anni fa ha preso parte alla ricerca marina su navi oceanografiche nel Polo Nord per conto dell’Istituto Wegener, prima di diventare una paladina dei diritti dei migranti. Come spiega Quotidiano, Carola Rackete ha iniziato ad interessarsi dei diritti umanitari dopo un’esperienza con Greenpeace, organizzazione non governativa ambientalista e pacifista fondata a Vancouver nel 1971. Dopo i messaggi social delle scorse ore, la tedesca ha deciso di infrangere la direttiva del Viminale e, al timone della nave battente bandiera olandese Sea Watch 3, ha varcato le acque italiane.



CHI E’ CAROLA RACKETE?

«Il Ministro dell’Interno italiano ha emanato un nuovo decreto legge che ci impedisce di entrare nelle acque territoriali, in contrasto con la legge del mare. In questo modo non abbiamo alcuna opzione di sbarco per le 43 persone ancora a bordo, che sono sempre più preoccupate del loro futuro e della possibilità di sbarcare», ha detto la capitana della Sea Watch 3 in un video diffuso sui social network, annunciando di voler provare a entrare nel porto di Lampedusa: «So cosa rischio, ma le persone a bordo sono allo stremo». Dopo Luca Casarini, ecco un altro simbolo della difesa dei diritti dei migranti, con Carola Rackete che è acclamata a gran voce sui social: «Quando un essere umano è all’altezza del ruolo che ricopre.. siamo con lei capitana» le parole di Anna Foglietta, mentre Pietro Bartolo ha twittato che «Il mio cuore è a Lampedusa, su quel molo da cui ho soccorso centinaia di migliaia di persone negli ultimi 30 anni. Purtroppo Lampedusa e Bruxelles sono lontane e arriverò sulla mia isola soltanto domani, ma sono lì col cuore, al fianco di quella splendida capitana di nome Carola».