Nuovo capitolo del botta e risposta tra Carola Rackete e Matteo Salvini, con la 31enne che ha annunciato di voler denunciare il ministro dell’Interno. Intervenuto ai microfoni dei cronisti, il capo del Viminale ha risposto per le rime: «Non vedo l’ora di incontrarla in Tribunale: non vedo l’ora di guardare negli occhi una che ha provato ad uccidere militari italiani. Qua ci sono giudici che decidono della vita e della morte di tutti, fosse per me sarebbe già a Berlino». Sul caso è intervenuto anche il leghista Roberto Calderoli: «E’ davvero strano come vadano le cose in Italia. La capitana tedesca Carola Rackete viola delle nostre leggi vigenti, leggi sulla nostra sicurezza, trasporta clandestini, forza un blocco navale, mette a rischio la vita di nostri uomini in divisa, eppure se la cava come se avesse parcheggiato l’auto in divieto di sosta, ma adesso ribaltando ogni logica denuncia il nostro Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che magari rischia un procedimento penale? Dunque si può entrare in un porto senza autorizzazione, con dei clandestini a bordo, rischiando di uccidere 5 uomini delle nostre forze dell’ordine, senza poi avere alcun problema, mentre si rischiano denunce e conseguenti processi se si chiede il rispetto della legge? Ammetto che qualcosa non mi quadra… Comunque Matteo non tu curar di lei e tira dritto per la tua strada, quella della tutela dei nostri confini e del rispetto delle nostre leggi: gli italiani sono con te. Avanti cosi!». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
CAROLA RACKETE VS SALVINI
Carola Rackete ha rilasciato nelle ultime ore diverse interviste: non solo a Der Spiegel al quale ha puntato il dito contro la politica di Salvini e accusato il governo tedesco di averla lasciata sola. Al quotidiano Repubblica, la 31enne comandante della Sea Watch 3 ha replicato a chi la descrive solo come una ricca figlia di papà: “I sovranisti hanno rovesciato il senso di alcune mie dichiarazioni. Fanno sempre così: distorcono i fatti e li trasformano nelle opinioni che hanno già! Non sono ricca: mio padre è in pensione, mia madre lavora con i detenuti in un progetto sociale della Chiesa”, ha rivelato. Eppure, la giovane donna non riesce a chiamare “casa” alcun posto: “Ho la tendenza a dire che sono una cittadina europea, perché per la mia generazione lo stato nazionale non è più così importante”, dice. Non a caso ammette di non sentirsi particolarmente tedesca, anche perchè “sto in Germania un mese all’anno”. Dopo essere cresciuti con l’idea di Unione Europea, ha proseguito, “spesso ci dimentichiamo quanto sia importante quest’istituzione. Dovrebbe essere ancora più integrata, così gli Stati sarebbero forzati ad esempio ad accettare la redistribuzione dei richiedenti asilo, invece oggi ci sono Paesi che fanno finta di niente”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
DENUNCIA SALVINI “VIOLA I DIRITTI UMANI”
Arriva la prima intervista di Carola Rackete. La capitana di Sea Watch 3, che ha annunciato di voler denunciare il ministro dell’Interno Matteo Salvini, ha parlato ai microfoni del Der Spiegel ed ha messo nel mirino nuovamente il capo del Viminale: «La politica di Salvini ha violato i diritti umani: Il suo modo di esprimersi è irrispettoso, non è appropriato per un politico di alto livello». Prosegue la 31enne tedesca, sottolineando che «nessuno ha ascoltato, nessuno ha risposto» a proposito dei rapporti medici giornalieri sulle condizioni dei soccorsi. E parla anche della Germania, che non l’avrebbe tutelata a dovere: «La mia impressione è stata che a livello nazionale e internazionale nessuno volesse davvero aiutare. Si sono sempre passati la patata bollente, mentre avevamo ancora 40 sopravvissuti a bordo. Ha fallito il ministro degli Interni Horst Seehofer, che non aveva alcun desiderio di accettare le offerte delle città». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
SALVINI: “CAROLA RACKETE? COMUNISTA NON MI FA PAURA”
«Non è facile raccogliere tutti gli insulti che Salvini ha fatto in queste settimane», ribadisce l’avvocato Gamberini nella lunga intervista-accusa su Radio Cusano Campus. L’atto di querela è mosso tanto per il caso specifico dei “porti chiusi” alla nave ma inevitabilmente, essendo una querela per diffamazione, si concretizza nelle «forme di istigazioni a delinquere, cosa che è ancora più grave se fatta da un Ministro dell’Interno. Nel circuito di questi leoni da tastiera abituati all’insulti, è lui che muove le acque dell’odio» è il passaggio più duro della intervista di Gamberini, non solo difensore di Carola Rackete ma anche in passato avvocato della Sea Watch in altre cause con il Governo italiano. Quando è stato chiesto conto a Gamberini della replica di Salvini dopo l’arresto di Carola – «se non avesse forzato l’attracco, il Viminale il mattino dopo avrebbe autorizzato lo sbarco» – il legale replica «Questo non era stato assolutamente comunicato a Carola. Lei è una giovane, brillante comandante di nave, ma forse non è abituata ai giochini politici di cui Salvini è maestro. Questa barca atteso due settimane che qualcuno autorizzasse lo sbarco, non è stato detto e fatto nulla e quindi ha deciso di sbarcare. Ci sono dei report medici che evidenziano situazioni drammatiche di alcuni migranti a bordo. Alcuni minacciavano di buttarsi per raggiungere a nuoto la riva, altri di suicidarsi. La fiducia di una soluzione era venuta meno».
CAROLA RACKETE “SALVINI ISTIGA”
Il caso Sea Watch 3 non si placa e dopo una settimana arriva una nuova pagina con nuovi potenziali risvolti giudiziari: «Come Sea Watch noi abbiamo già preparato la querela nei confronti del ministro Salvini. Non è facile raccogliere tutti gli insulti che Salvini ha fatto in queste settimane e anche le forme di istigazioni a delinquere nei confronti di Carola, cosa che è ancora più grave se fatta da un ministro dell’Interno», afferma l’avvocato difensore di Carola Rackete – la capitana della nave Sea Watch, arrestata la scorsa settimana dopo aver forzato il posto di blocco marittimo della Guardia di Finanza al largo di Lampedusa – Alessandro Gamberini. Intervenendo ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” su Radio Cusano Campus, il legale della “capitana” ha scagliato tutta la sua invettiva contro il leader della Lega e gli “odiatori” sul web contro la Rackete: «Nel circuito di questi leoni da tastiera abituati all’insulto, è lui che muove le acque dell’odio. Una querela per diffamazione è il modo per dare un segnale. Quando le persone vengono toccate nel portafoglio capiscono che non possono insultare gratuitamente».
CAROLA-SALVINI, TUTTE LE DENUNCE
Non poteva certo mancare la pronta replica del Ministro Salvini che su Twitter, postando l’annuncio della querela di Carola Rackete nei suoi confronti, commenta così «infrange leggi e attacca navi militari italiane e poi mi querela. Non mi fanno paura i mafiosi, figurarsi una ricca e viziata comunista tedesca. Bacioni!». Nel merito delle indagini a carico della comandante della Sea Watch 3, il suo avvocato ricorda come nulla sia del tutto risolto con la giustizia italiana: «il procedimento contro Carola continua. Rimane attualmente indagata per il reato di resistenza a pubblico ufficiale e del reato previsto dall’articolo 1100 del Codice della navigazione. Espulsione? Difficile per i cittadini comunitari. Lasciamo perdere la propaganda truculenta che la qualifica come delinquente, quella che è abituato a fare il ministro dell’interno in maniera invereconda e irresponsabile, il giudice ha detto che non c’è nulla, che quella condotta è stata nell’ambito di una risposta ad una situazione drammatica che c’era a bordo. Trattare come nemico principale una barca che ha salvato 50 naufraghi che si avvicina alle nostre coste è davvero ridicolo». Nel frattempo però si ingrossano le denunce e querele contro il Ministro dell’Interno: dopo Carola Rackete infatti anche il Partito Democratico starebbe pensando di denunciare il vicepremier per la foto postata da Salvini che lo ritrae con molte poliziotte «Divise usate per propaganda politica, potrebbe configurarsi un reato. Prepariamo una interrogazione parlamentare» ha spiegato il dem Miceli. Negli scorsi giorni invece il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, a Stasera Italia sua Rete4, annunciò «denuncio Salvini, Carola Rackete è stata costretta ad attraccare dopo giorni in cui si è creato uno stato di necessità. Ho posto in essere atti amministrativi di mia competenza che i magistrati hanno dichiarato legittimi».