Carole Bouquet, come è nata la passione per il vino: “Ho cominciato 27 anni fa…”
Dal successo internazionale sul grande schermo alla produzione vinicola per passione: Carole Bouquet ha scritto pagine illustri come attrice, sia al cinema che al teatro costruendo una carriera ancora oggi celebrata dalla critica del settore. Intervistata dal Corriere della Sera, è partita proprio dal raccontare l’attività lontana dalla luce dei riflettori. “La scelta del vino non è stata intenzionale; ho cominciato 27 anni fa ad andare a Pantelleria… Adoro nuotare così andavo ogni giorno a immergermi nel lago di Venere; notai un piccolo dammuso composto soltanto da una stanza, circondato dalle montagne, senza elettricità. Lessi il cartello vendesi; il mio architetto mi dissuase dall’acquisto per un anno, ma poi decisi di fare di testa mia e iniziai a sistemarlo, adesso ne possiedo quattro”.
Dopo aver raccontato gli albori dell’attività di produzione vinicola, Carole Bouquet ha spiegato nei particolari l’avvio concreto. “…Mi sentivo come una bambina esclusa da un gioco per adulti; mi dicevano tutti che non avrei mai imparato. Ho trovato le persone giuste e in un anno la vite è rifiorita”. L’attrice ha poi aggiunto: “Il permesso è arrivato un’ora prima della vendemmia inaugurale, ora produco 4 mila bottiglie l’anno”. Tra le esperienze di Carole Bouquet c’è anche quella universitaria, scandita dallo studio della filosofia presso la Sorbona. “Ho frequentato l’università soltanto per un mese; non avevo la maturità mentale necessaria per imparare da sola, le lezioni si tenevano in un grande anfiteatro, mi sentivo persa”.
Carole Bouquet, dall’aneddoto su Luis Bunuel all’amore: “Sono single e va bene così”
Da quell’esperienza universitaria non concretizzata è poi arrivata la grande svolta per Carole Bouquet – come raccontato al Corriere della Sera – con “Quell’oscuro oggetto del desiderio” di Luis Bunuel. “Fu un miracolo; Bunuel ha cambiato la mia vita. Avevo poco più di 18 anni e in pratica non sapevo recitare… Per una scena in cui portavo addosso solo un corsetto, vedendo che mi ero immobilizzata, se ne andò nel camerino per non mettermi in soggezione”. A proposito della nostalgia per la cinematografia italiana, l’attrice ha spiegato: “Mi mancano Dino risi che mi volle per il film ‘Dagobert’ e Francesco Nuti col quale ho interpretato ‘Donne con le gonne’”.
A proposito del pentimento per il ruolo di ‘Bond Girl’, Carole Bouquet ha raccontato al Corriere della Sera: “Mi chiamarono tre settimane prima del film, un’attrice era sparita… Soffrii il ricorso agli effetti speciali; ad esempio dovetti nuotare in un acquario ricreato nello studio di registrazione. Le riprese durarono sei mesi, non ne potevo più”. L’attrice ha poi aggiunto: “Non volevo essere identificata in quel tipo di ruolo”. Concludendo l’intervista per il quotidiano, Carole Bouquet si è espressa anche a proposito della sua vita sentimentale: “Adesso sono single; faccio la madre, la nonna, l’attrice e la vignaiola. Direi che va bene così”.