Stasera su Rai1 nella prima serata andrà in onda “A casa tutti bene”. Carolina Crescentini interpreta il ruolo di Ginevra, bella e rabbiosa giovane mamma di Anna e seconda moglie di Carlo. Alla reunion non avrebbe mai voluto partecipare ma per festeggiare le nozze d’oro di nonno Pietro e nonna Alba, non poteva tirarsi indietro. Quello che la mette estremamente a disagio nella pellicola è la presenza di Elettra, la ex di suo marito, invitata insieme alla figlia adolescente Luna. Prima di sbarcare sul molo, la donna avrà già un primo scontro con il marito, aumentando rancori, paure e tutte le verità mai dette ad alta voce. Dopo il maltempo, tutta la famiglia sarà però costretta ad un confronto. L’attrice, intervistata da Famiglia Cristiana ha voluto raccontare il suo personaggio, etichettata come “isterica”. “È ciò che di lei vorrebbe far credere la ex del marito, che la bolla come stupida. Ma è ovvio che dietro c’è ben altro. Un disagio profondo se, dopo anni di matrimonio e una figlia di sette, lei patisce ancora l’ombra della ex. Qui entrano in gioco le colpe di Carlo, perché in una coppia non si è mai solo vittima o solo carnefice. E Favino in questo è stato bravo, litigare con lui mi è venuto benissimo”.



Carolina Crescentini è Ginevra, ecco come ha studiato il suo personaggio

In Ginevra, il personaggio interpretato da Carolina Crescentini in “A casa tutti bene”, non c’è nulla di suo nella vita reale. Ed infatti, per poterlo interpretare al meglio ha dovuto lavorarci su: “Un carattere iroso è distante dal mio modo d’essere. Però, come si fa a diventare così? In fondo, anche se lo fa in modo sbagliato, ossessivo, la mia Ginevra cerca solo di difendere il suo ruolo in quella famiglia. Finendo per tirare fuori il lato animale”. Durante una fortissima scena di un litigio, lui – esasperato – pare volerla spingere giù da uno strapiombo sul mare. Difficilissimo non pensare alla violenza sulle donne: “Il senso del film è nella frase che a un certo punto pronuncia proprio la mia rivale: invidio quelli che ce la fanno, ma che ce la fanno veramente. Non quelli che fanno finta”.

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