Torna da questa sera l’appuntamento con la seconda stagione di “Mare fuori”. Carolina Crescentini nella serie interpreta Paola Vinci, un personaggio non solo perché è la direttrice dell’IPM in cui si trovano i ragazzi e le ragazze protagonisti, ma anche perché porta le cicatrici di un passato sofferto. Chiamata “Punto e virgola” per la sua impossibilità di camminare senza zoppicare e in assenza del suo bastone, nell’istituto Paola impara a essere una donna diversa. I giovani apprendono da lei, ma è vero anche il contrario. Parlando dell’evoluzione del suo personaggio, Carolina Crescentini ha rivelato: “In questa seconda stagione Paola si trova non solo a gestire il carcere e le vendette al suo interno, ma anche le persone che aspettano fuori i ragazzi. In particolare Futura, la neonata di Carmine, uno dei detenuti che le verrà affidata”.



Nella seconda stagione nuovi personaggi faranno il loro ingresso nell’Istituto, come Kubra, una ragazza di origini nigeriane colpevole di matricidio; o Sasà, un ragazzino arrestato per violenza carnale, un reato che è convinto di non aver compiuto. Intanto, fuori dalle mura, si indaga per cercare i veri responsabili dei crimini compiuti dai giovani detenuti. A tal proposito la Crescentini spiega che il compito di Paola sarà quello di spingere i ragazzi a comprendere le loro azioni: “Il compito di Paola è quello di aiutare i ragazzi a comprendere la responsabilità delle loro azioni, e compiere un percorso di elaborazione, e indirizzarli verso il cambiamento. Le carceri sono luoghi di trasformazione. Nella vita sappiamo che esistono il bene e il male. Ma anche i contesti dove nasciamo e cresciamo sono fondamentali. Occorre provarci sempre anche quando una battaglia può sembrare perduta in partenza”.

Mare Fuori 2, Carolina Crescentina parla del suo personaggio: “In questa stagione, ogni giovane…”

Carolina Crescentini ha spiegato che interpretare questo personaggio le ha dato un importante insegnamento: “Mi ha insegnato che l’assenza di uno sguardo, dell’indicazione di una direzione da parte degli adulti, possono spingere i ragazzi verso sistemi pericolosi, verso strade criminali e rischiose”. Carolina Crescentini ha dichiarato che in questa seconda stagione ogni giovane si troverà a fare i conti con il contesto familiare e sociale da cui proviene: “In questa stagione ogni giovane dovrà fare i conti con il contesto familiare e sociale da cui proviene e si troverà a un bivio: proseguire nella strada imboccata o voltare pagina e intraprendere un nuovo percorso di vita”.

Nonostante la sua condizione, Paola si sente sicura di sé: “Paola è la direttrice dell’Istituto, è di Ancona e non conosce la realtà di Napoli. Ha un passato difficile che le ha lasciato un segno evidente: una leggera zoppia, cammina solo con l’aiuto di un bastone, ma questo invece di renderla insicura al contrario la fa sentire ancora più forte e autorevole. Nel carcere minorile scopre un nuovo modo di essere donna e madre. Crede molto in quello che fa, era una professionista preparata che conosceva le regole e cercava di imporre la disciplina, ma cambia grazie al lavoro. In questa seconda stagione è meno rigida, è diventata più empatica nei confronti dei ragazzi. Nell’istituto, nel vuoto provocato dallo sradicamento dal loro ambiente familiare e sociale, ci sono giovani che hanno sbagliato. Alcuni hanno commesso crimini importanti, ma hanno il modo di capire chi sono stati, chi sono e chi vorranno essere”.