Carolina Kostner non ha mai smesso di pensare alla sua passione per il ghiaccio, anche se ha lasciato il mondo delle gare già da tempo. “Vivo in perenne attesa che il lago (di Bracciano, ndr) ghiacci, come piace a me sulle Dolomiti, ma non succede mai! Mi divido comoda tra la Val Gardena e Roma, sono via dalle mie montagne da dodici anni, ormai, oggi le vivo in modo diverso” confessa in un’intervista pubblicata da Il Corriere della Sera. L’ex campionessa ammette che “nell’ultimo periodo ho riflettuto su cosa significhi davvero il pattinaggio per me. Non sono solo i risultati e le medaglie a motivarmi. Lo sport è sempre stato un modo per esprimermi: sul ghiaccio avverto una pace interiore, mi sento a casa. In verità credo di aver cominciato prima a pattinare che a camminare...”.



A oggi, Carolina Kostner riconosce che “sono una donna, ormai: c’è un’ambizione di famiglia da coltivare, che ha bisogno di essere conciliata con i progetti lavorativi”, tra cui la speranza di poter presto aprire una scuola di pattinaggio tutta sua. Il suo grande sogno è infatti quello di “avere dei figli e un impatto positivo sulle persone che mi stanno intorno”.



Carolina Kostner “sogno di lavorare con i ragazzi. Tornando indietro…”

Oggi Carolina Kostner vive sul lago di Bracciano con Fabrizio Vittorini, il fisioterapista che l’aveva affiancata alle Olimpiadi del 2018, e con lui sogna di poter mettere su una famiglia. Raggiunta dal Corriere della Sera, ammette che in futuro “mi piacerebbe lavorare con i giovani: lo sport è un veicolo potente per trovare la forza di volontà dentro se stessi. Lo dico per esperienza”.

Il suo addio alle gare è stato quasi silenzioso, prima “per colpa di un infortunio molto serio, poi è arrivato il Covid, poi il tempo è volato. Ma sogno di organizzare uno spettacolo per celebrare le tante persone con cui ho lavorato in questi anni: più che per dire addio, per dire loro grazie”. E in merito all’operazione all’anca a cui si è dovuta sottoporre, ricorda di essere “nata con un’anca con una displasia accentuata” e in aggiunta “ho pattinato tanti anni, allenandomi moltissimo. Tornando indietro, rifarei tutto. Io credo che ci voglia coraggio per lasciarsi sorprendere dalla vita”. I suoi trofei da campionessa sono “a casa dei miei genitori, a Ortisei: mamma ha catalogato ogni cosa”. Ma più di ogni altro “ho tenuto tutti i disegni dei bambini: bellissimi, raccontano più di mille parole”.