Carolina Marcialis, Cristopher e Lione sono la moglie e i figli dell’ex calciatore di Roma e Sampdoria, Antonio Cassano. La pallanuotista e l’ex sportivo si incontrarono per caso in un panificio a Genova, quando lui ancora indossava i colori blucerchiati, e scattò l’amore. Negli anni successivi la famiglia si è allargata e sono arrivati i figli Cristopher e Lione. Oggi tutto o quasi ruota attorno a loro, Antonio Cassano e Carolina Marcialis sono infatti due genitori estremamente presenti e affettuosi. La pallanuotista, in particolare, segue i figli in ogni loro avventura e disavventura, come quella capitata recentemente al primogenito.



“Non puoi proteggerli mai realmente come vorresti quindi bisogna insegnargli fin da piccoli come non farsi investire da ciò che li circonda”, ha detto la moglie di Cassano in uno sfogo social, rifacendosi ad un triste episodio capitato al figlio. “Ha giocato un’amichevole e ha perso. Nello spogliatoio della squadra avversaria un ragazzino gli ha urlato: “Cassano su*a”. Se avessi reagito come Carolina sarei andata di là e avrei preso il bambino, i genitori e l’allenatore e li polverizzavo”.



L’amaro sfogo di Carolina Marcialis, la moglie di Antonio Cassano: “Tornare a Genova non è stato il massimo perché…”

Parlando coi follower sui suoi canali social, Carolina Marcialis ha approfondito l’accaduto, mostrando un pizzico di orgoglio materno per la reazione di Cassano Junior. “Quando è uscito mio figlio ho parlato con lui e lui mi ha detto: “Mamma ho fatto un gol e sono un 2011… loro 2009. Vedremo tra qualche anno! E lì ho capito che non riuscirò mai a proteggerli da tutti ma posso insegnare loro a reagire e soprattutto a non diventare persone vuote e cattive”.



Tante le critiche che evidentemente continuano a ruotare al nome di Cassano, ma la moglie Carolina se ne infischia. “E’ da quando ho 17 anni che vivo con in sottofondo un costante commento o giudizio positivo e negativo della gente. Diciamo che sono abituata. Tornare a vivere a Genova non è stato il massimo perché purtroppo è come vivere in un paesino e quindi il commento… è d’obbligo!”, l’amara conclusione.