Carolyn Smith, star della danza e giudice di Ballando con le stelle, è stata intervistata nella giornata di ieri dal programma di Rai Uno, Estate in Diretta: “Sono sempre stata circondata dalla musica e dal ballo, tutta la mia famiglia ballava e cantava, c’era sempre la musica, appena si alzavano i miei genitori mettevano la radio. Allora ho deciso di ballare ed ho detto ai miei genitori che volevo andare a Londra”. E ancora: “I miei genitori hanno sempre creduto in me, sapevano che ero molto determinata e quindi hanno deciso di seguirmi”.
In studio passa quindi un vecchio filmato e Carolyn Smith si emoziona: “E’ stata la prima volta che ho ballato con mio marito. Il ballo mi ha portato l’amore, lui prima era mio allievo e poi mi ha aiutato in qualche situazione un po’ particolare. Un giorno mi aveva portato in aeroporto, ci fu uno sguardo elettrico e ho capito che ci fosse qualcosa. L’amore non è nato comunque con il ballo, io sono molto professionale, il lavoro era separato dalla vita privata. Quando insegnavo pensavo solo al mio lavoro”. Sull’incontro con Milly Carlucci: “Una cosa troppo forte. Io ero a Napoli e mi chiamò Emiliano, il segretario di Milly, ma pensavo fosse uno scherzo. Dopo due minuti mi ha chiamato un amico che mi avvisava di Ballando allora ho richiamato e chiesto scusa. Alla fine mi ha convinto mia suocera. Ma tu conosci Milly, quando vuole qualcosa… lei è più forte di me su questo”.
CAROLYN SMITH: “LA PRIMA VOLTA CHE BALLAI A BALLANDO…”
Sul primo balletto a Ballando con le stelle: “Ho dato una gomitata a Paolo Belli, era un momento particolare, avevo fatto chemioterapia e avevo problemi ai nervi dei piedi. Non avevo coordinazione, era una delle coreografie più difficili per me. Sentivo fin dal primo giorno che dovevo fare da portavoce a molte donne che non potevano parlare perchè c’era tabù – ha continuato Carolyn Smith riferendosi al tumore di cui soffre da anni – io ho combattuto per poter parlare, le donne non devono avere paura, devono fare i controlli, ed è sempre meglio prevenire”.
Sulla danza: “E’ un antidolorifico, una terapia, aiuta in tutto, quando balli non pensi alle problematiche che ci sono. Un giorno mi son trovato davanti allo specchio, ho capito che non ero più quella di prima, ho iniziato a fare delle coreografie molto semplici ed ho pensato che anche altre donne avrebbero dovuto farlo. Non è solo un progetto per la oncologia ma per le donne – riferendosi alla sua scuola di danza per le donne – ognuno di noi ha un problema. Il nostro motto è “io sono prima una donna”, noi siamo le prime sulla nostra lista e poi tutto il resto, prima dobbiamo amarci”.