Le social card potrebbero essere ancora redistribuite essendo rimaste ancora da distribuire 5.520 carte che attengono 638 comuni il cui elenco è pubblicato in un allegato al messaggio dell’INPS n.3005 del 24 agosto 2023. Ecco cosa è stato previsto per questi comini da parte dell’Ente Nazionale Previdenza Sociale.



Carta risparmio spesa 2023: 5520 carte da riassegnare

Le carte prepagate usate per la carta risparmio spesa 2023 del valore di 382,50 euro cadauna, messe a disposizione della Manovra 2023 per 1.300.000 nuclei familiari con Isee inferiore a 15 mila euro l’anno sono destinate all’acquisto di beni di prima necessità, ma l’accettazione del loro utilizzo attraverso un acquisto effettuato entro il 15 settembre, esclude l’attribuzione di qualsiasi altro contributo di welfare. I comuni hanno dovuto comunicare all’INPS l’elenco dei nuclei famigliari il cui reddito rientrava tra i requisiti di assegnazione del contributo e l’ente ha dovuto incrociare i dati con quelli delle proprie anagrafi. I comuni hanno dunque avuto un ruolo centrale nell’assegnazione e nella comunicazione di questi elementi.



Allo stesso tempo i fondi utili a pagare i contributi sono stati assegnati ai comuni sulla base delle anagrafi complessive che concorrono al parametro della popolazione totale residente e la differenza tra il reddito medio pro capite di ciascun ente e il valore del reddito pro capite medio nazionale. Dal momento che la prima distribuzione dei fondi avviene sulla base della densità demografica della popolazione, questo determina una graduatoria comunale per coprire l’elenco delle famiglie beneficiarie. Adesso che è stato registrato un disavanzo dei fondi, i 638 comuni interessati potranno scorrere le graduatorie e includere altri nuclei precedentemente esclusi. Ecco perché non tutti coloro che presentano il parametro anagrafico possono automaticamente avere il sostegno legato alla carta spesa 2023.



Anche se la procedura per i comuni sarebbe conclusa, sulla base di quanto dichiarato da Micaela Guerra, commissario straordinario dell’INPS, per i 638 comuni interessati dalla ridistribuzione delle carte sarà riaperta l’applicazione web dedicata, con il pre-caricamento dei possibili soggetti beneficiari, individuati scorrendo la graduatoria dei soggetti selezionabili dai comuni. La graduatoria è stata già elaborata e comunicata con il messaggio n. 2188/2023 del 13 giugno.

Carta risparmio spesa 2023: il ruolo dei Comuni nella verifica dei requisiti

Se i comuni hanno avuto un ruolo centrale all’inizio, lo hanno ancor più adesso: infatti questi sarebbero chiamati a verificare ulteriormente i requisiti degli elenchi forniti dall’INPS e qualora rilevino l’assenza degli stessi (ad esempio, per residenza non conforme o per incompatibilità con altre prestazioni erogate, visto che, com’è noto, la card non spetta ai nuclei familiari in cui siano presenti percettori di Reddito di Cittadinanza, Naspi, Indennità mensile di disoccupazione per i collaboratori, Indennità di mobilità, Fondi di solidarietà per l’integrazione del reddito, Cassa integrazione guadagni o qualsivoglia differente forma di integrazione salariale) in base alle informazioni in loro possesso, sarà possibile deselezionare i codici fiscali a cui la carta non deve essere assegnata. Questa potrebbe essere riassegnata anche ad altri soggetti.

Nel messaggio l’Inps ha spiegato che le liste di beneficiari, così composte, dovranno essere consolidate da parte dei comuni entro il 31 agosto 2023. In assenza della convalida da parte del comune, l’Inps effettuerà un consolidamento automatico generale sempre in data 31 agosto 2023. Scaduto tale termine, i comuni non potranno più effettuare alcun tipo di intervento. L’Inps, previa assegnazione del codice identificativo della carta da parte di Poste Italiane, renderà nuovamente disponibili ai comuni interessati le liste dei beneficiari entro il 7 settembre 2023. I comuni provvederanno, quindi, a darne comunicazione tempestiva ai nuovi beneficiari, per il conseguente ritiro delle carte presso gli uffici postali. Le card non saranno più fruibili se non verrà effettuato il primo pagamento entro il 15 settembre 2023.

Dato il limitato numero di comuni interessati a questa seconda distribuzione, Anci provvederà a inviare, dalla data di pubblicazione delle liste aggiuntive, la comunicazione della riapertura della procedura e delle scadenze indicate direttamente municipi interessati.