L’epidemia di coronavirus sta allentando la sua morsa. In calo nuovi contagi e decessi, oltre che la pressione sugli ospedali. «Siamo in una fase discendente della terza ondata, lo si vede dai dati, non solo dei contagi, ma pure quelli ospedalieri», conferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, ai microfoni di Radio Capital. C’è però un problema, quasi un paradosso che la politica dovrebbe prendere in esame. «Il problema è che nel momento in cui finisce l’effetto delle misure restrittive, il “giro” ricomincia e lo fa a partire dall’indice Rt che si muove per primo». Questo vuol dire che, a fronte della normativa attualmente in vigore, «c’è un automatismo legato proprio all’indice Rt». Di conseguenza, «se una regione ha un indice Rt sopra l’1, rischia di andare in zona arancione paradossalmente anche se ha buoni dati sulla campagna vaccinale e la situazione degli ospedali è tranquilla». Quel che suggerisce Nino Cartabellotta è un ragionamento politico. «Si sta litigando sul coprifuoco, ma la normativa in vigore rischia di mandare in zona arancione molte regioni la settimana prossima».



IL PARADOSSO DEL SISTEMA A COLORI

Nino Cartabellotta ha fatto l’esempio della Provincia autonoma di Bolzano. «Ha la percentuale più elevata di vaccinati over 60, è all’ultimo posto per tasso di occupazione in terapia intensiva e aree mediche, ma Rt in aumento perché stanno crescendo i contagi». C’è quindi il rischio che finisca in zona arancione nonostante la situazione in generale sia eccellente. Questo dimostra, secondo il presidente della Fondazione Gimbe, che «dobbiamo guardare l’epidemia con un altro occhio, perché potremo avere un’alta circolazione del virus, ma potrebbe non avere impatto sugli ospedali grazie alla campagna vaccinale». Il sistema a colori, introdotto in un’altra fase della pandemia, potrebbe non essere adatto per una nuova situazione che si sta configurando: «Arriveremo all’inizio dell’estate con una copertura della popolazione a rischio quasi totale. Continueremo a veder circolare il virus tra le persone che hanno un rischio inferiore di ospedalizzazione».



CARTABELLOTTA VS REVOCA BREVETTI VACCINI

Invece sulla sospensione dei brevetti: «Senza la cessione del know-how è più uno slogan politico che uno strumento per aumentare la produzione mondiale nel breve termine. È come avere una ricetta di un grande chef che però non ti dice dove comprare gli ingredienti e come preparare il piatto». La strategia migliore è un’altra per Nino Cartabellotta, cioè l’accordo di fornitura conto terzi. «Cioè il detentore del brevetto si accorda con altre aziende che dispongono di impianti per avviare la produzione. Moderna ha rinunciato alla titolarità del brevetto ma nessuno in questo momento sta producendo autonomamente i loro vaccini».

Leggi anche

Covid casi in aumento: +11% per variante Xec/ Pregliasco: "Dati sottostimati, preparare campagna vaccini"