«Sarebbe gravissimo che un presidente della Corte costituzionale volesse entrare nella discussione per dire ‘questo atto del governo non va bene’», a parlare è Marta Cartabia, Professoressa e Presidente della Corte Costituzionale dopo le polemiche sollevate negli scorsi giorni dalla relazione tenuta in merito al rapporto tra la Consulta e l’ordinamento giuridico ai tempi del coronavirus. Dopo quelle parole, un articolo di Repubblica aveva ripreso l’intervento delineandolo come un potenziale “attacco” della Corte verso l’azione del Premier Conte dopo l’ultimo Dpcm di soli due giorni prima: ebbene, per la Cartabia quell’attacco non è mai stato fatto e mai potrebbe esserlo dato che «è davvero inappropriato attribuire al presidente della Corte costituzionale l’intendimento di scendere nell’agone politico. Se c’è un principio che un presidente tiene a preservare è proprio quello di essere super partes». Intervistata dalla Stampa estera, ancora la Cartabia si è detta sorpresa di esser stata travisata da alcuni politici e quotidiani italiani «sono dispiaciuta che il mio richiamo alla Costituzione e al suo valore abbia potuto essere speso in riferimento a singole contese di tipo politico in corso».



LA SMENTITA DI MARTA CARTABIA E IL DPCM

Nella sua “smentita” in merito al presunto attacco al Governo e al suo Presidente del Consiglio, Marta Cartabia si dice fiera di essere indipendente e come tale continuerà a mantenere la medesima linea fino alla scadenza della sua nomina: «Non so come si possa immaginare un atteggiamento del genere, anche per la mia storia. Vengo da un percorso accademico e a settembre quando scadrà il mio mandato tornerò alla ricerca e a insegnare. C’è una fierezza nell’essere indipendenti, prima che un dovere è una prerogativa che un giudice si deve gustare sino in fondo».



Durante l’informativa al Parlamento del Premier Conte quest’oggi diversi interventi hanno sottolineato tanto all’opposizione quanto al Governo (in primis Matteo Renzi, ndr) le parole della Cartabia che erano risuonate come un “avviso” all’andamento del Governo. Eccole: «la Costituzione è una bussola necessaria per navigare nell’alto mare aperto dell’emergenza e del dopo-emergenza […] Necessario temporaneo sacrificio di altri diritti ma solo per brevi momenti».

La Consulta aveva già smentito una “posizione politica” circa tali parole della Cartabia ma oggi è intervenuta la Presidente in persona per condurre la propria smentita. Come ha però giustamente fatto notare il deputato Pd e costituzionalista Stefano Ceccanti in una intervista a Formiche.net, i concetti espressi sulla Costituzione sebbene non siano un attacco al Premier Conte rappresentano un interessante monito per i prossimi mesi a venire: «la presidente Cartabia ha usato un concetto chiave, in termini non polemici, che è utile a tutti: quando più i limiti ai diritti che vengono inseriti in fase emergenziale sono forti tanto più devono essere, tra l’altro, temporanei. La prenderei come un invito a gestire bene la fase 2, quella che ora inizia, più che come una critica retrospettiva».