Le cartelle esattoriali 2025 potranno essere oggetto di rateizzazione per un tempo più lungo. Già dal prossimo anno chi è in reale difficoltà economica potrà distribuire il pagamento in 84 rate piuttosto che nelle attuali 72 rate. L’obiettivo è quello di arrivare nel 2029 con la possibilità di allungare la rateizzazione totalizzando 108 rate.



Il maxi piano di rientro del debito potrà essere richiesto dai contribuenti che sono in deficit di un importo entro e non oltre i 120 mila euro. Coloro che superano questo importo saranno costretti a richiedere una procedura differente che vada a comprovare il reale periodo di difficoltà.

Cartelle esattoriali 2025 per debiti fino a 120K

La prima novità delle cartelle esattoriali 2025 riguarda l’estensione automatica della ristrutturazione del debito. I cambiamenti sono stati inseriti nell’articolo 13 del Decreto Legislativo 110/2024, che vanno a modificare quanto contenuto nell’articolo 19 del DPR 602/1973.



Come anticipato la riscossione del debito non sarà più in 5 anni ma passa automaticamente a sei anni (84 rate piuttosto che le attuali 72) per i contribuenti che devono restituire importi entro i 120 mila euro.

La dilazione delle rate subirà un aumento progressivo. Nel 2027 e 2028 ad esempio, si potrà richiedere la rateizzazione fino a 96 rate, per poi arrivare a 108 rate (step ultimo) nel 2029.

Soltanto temporaneamente (in gravi situazioni di disagio economico e per cifre oltre i 120 mila euro) è possibile strutturare un piano che permetta di arrivare fino a 120 rate mensili (fino a dieci anni).



Il piano per importi superiori a 120 mila euro

Le cartelle esattoriali 2025 possono essere rateizzate anche per importi oltre i 120 mila euro, arrivando a 120 rate complessive. Mentre per cifre più basse è possibile pensare ad un piano così come segue:

  • Anni 2025 e 2026: da 85 a 120 rate mensili;
  • Anni 2027 e 2028: da 97 a 120 rate mensili;
  • Dal 2029: da 109 a 120 rate mensili.

L’entità del problema sarà valutato in una seconda fase soltanto dopo che il contribuente avrà presentato il suo ISEE, il debito totale da estinguere e/o quello residuo attualmente in corso.

Per le aziende la valutazione si baserà sull’indice di liquidità e anche per loro sul rapporto tra il debito da estinguere e quello eventualmente residuo in corso di ristrutturazione.