A partire da giugno, saranno 8,5 milioni le cartelle esattoriali che, in assenza di proroghe del governo o del parlamento raggiungeranno i cittadini italiani. E’ quanto annunciato nelle passate ore dal nuovo direttore dell’Agenzia delle entrate, Ernesto Maria Ruffini, in audizione in Parlamento. Una ipotesi così grave che ha portato lo stesso vertice dell’Agenzia a lanciare l’allarme. A causa della crisi Coronavirus, infatti, era stato sospeso l’invio delle cartelle esattoriali con uno stop di circa 3 milioni di atti. Nei prossimi mesi però, molte famiglie italiane si ritroveranno a fronteggiare l’arrivo delle cartelle di pagamento che inevitabilmente l’Agenzia delle Entrare procederà a notificare. Durante la sua audizione, Ruffini ha confermato che per effetto del decreto Cura Italia l’Agenzia che ora dirige aveva “sospeso l’avvio alla fase di notifica di circa 3 milioni di cartelle di pagamento, riferite ai ruoli consegnati dagli enti creditori a febbraio e marzo, oltre a circa 2,5 milioni di atti della riscossione il cui invio, nei mesi di marzo, aprile e maggio, era previsto dal piano annuale di produzione”. Si tratta di un’ampia mole di atti già di fatto emessi e pronti per la notifica ma bloccati temporaneamente che, come spiegato da Ruffini, riguarda “1,6 milioni di avvisi di intimazione interruttivi della prescrizione; 200mila avvisi di intimazione propedeutici alle azioni di riscossione coattiva; 75mila atti di pignoramento presso terzi; 250mila comunicazioni di preavviso di fermo amministrativo, 350mila solleciti di pagamento”.
CARTELLE ESATTORIALI, IN ARRIVO 8,5 MILIONI
Le cartelle esattoriali erano state bloccate fino al 30 maggio, per questo, in assenza di ulteriori interventi e proroghe, il blocco terminerà a partire dal mese di giugno, a scapito degli italiani già in sofferenza per gli effetti del Coronavirus sulle proprie vite. A peggiorare adesso la situazione sarà l’ondata di cartelle esattoriali rimaste ferme e accumulate in questi mesi di emergenza, come ha ribadito Ruffini. L’ultima parola, adesso, spetta alla politica e ciò, spiega Ruffini, vale anche per un eventuale provvedimento di pace fiscale in questa fase delicata per il Paese: “È una scelta che spetta al Parlamento. La scelta di come intervenire spetta alla politica”. Provvedimento ora auspicato anche da Matteo Salvini che ai microfoni dell’Agenzia Vista ha commentato l’imminente invio di milioni di cartelle esattoriali spiegando: “Tra le disattenzione del Governo c’è il fatto che dal primo giugno rischiano di partire cartelle esattoriali per famiglie e imprese italiane. E’ una follia, chiediamo pace fiscale, in questo momento cartelle di Equitalia porterebbero alla rivoluzione”.