L’annullamento delle cartelle esattoriali interessa milioni di contribuenti italiani che desiderano liberarsi dei propri debiti. Eppure, in quest’ultimo periodo l’ansia cresce per via delle possibilità che potrebbero subentrare con la nuova Legge di Bilancio del 2025.
Nonostante le cartelle esattoriali si possono annullare grazie alla rottamazione quater o con un condono, esiste una scorciatoia poco conosciuta che permette di poter sospendere le cartelle grazie alla cosiddetta regola dei 220 giorni.
Cartelle esattoriali: come funziona la regola dei 220 giorni
Per poter sospendere le cartelle esattoriali evitando il condono oppure sfruttando la rottamazione quater, è possibile ricorrere alla Legge 228 dell’anno 2012. La normativa in questione prevede la possibilità di presentare una richiesta specifica all’Agenzia delle Entrate di Riscossione in cui si domanda la “sospensione”.
Per comprovare la fattibilità della richiesta è indispensabile allegare la documentazione e inoltrare la richiesta entro e non oltre 60 giorni dal momento in cui si riceve l’atto. Ecco cosa deve contenere l’istanza da presentare:
- L’ammontare complessivo del debito;
- Il pagamento del debito già effettuato;
- Sgravio previsto dopo una sentenza da parte del Giudice;
- Sgravio del debito a favore dell’Ente pubblico creditore;
- Eventuali motivazioni che possano giustificare l’illegittimità sostenuta dal richiedente.
L’Agenzia delle Entrate di Riscossione avrà 10 giorni di tempo massimo per poter rifiutare o accettare la legittimità dell’istanza.
La regola dei 220 giorni prevede la sospensione automatica delle cartelle esattoriali qualora trascorso questo tempo l’ente non abbia provveduto a rispondere all’istanza.
Una sorta di “paracadute” per i contribuenti che possono tentare di estinguere e cancellare le cartelle esattoriali senza attendere nuovi condoni o rottamazioni.
Come fare domanda
La domanda va inviata seguendo una logica specifica. Il contribuente deve assicurarsi che l’istanza contenga i suoi dati personali, il numero della cartella esattoriale da cancellare e i documenti che supportino la sua tesi (certificati, sentenze, ricevute di pagamento).
Completato questo passaggio è indispensabile inviare la pratica allo sportello dell’Agenzia, che si potrà mandare tramite PEC, con raccomandata con ricevuta di ritorno o telematicamente.
Una volta trasmessa la pratica occorrerà attendere il riscontro da parte dell’ente, che ricordiamo avrà a disposizione 220 giorni prima che la cartella esattoriale possa annullarsi autonomamente.