Cartelle esattoriali, rottamazione ter: “tollerati” 5 giorni di ritardo
Oggi, lunedì 28 febbraio 2022, è fissata la scadenza per il pagamento della prossima rata (la prima del 2022) della definizione agevolata delle cartelle esattoriali per quanto riguarda i contribuenti che hanno aderito alla rottamazione ter. I diretti interessati, secondo i dati riportati dal Corriere della Sera, sono ben 718 mila. In totale avevano aderito a inizio pandemia in 1,25 milioni, ma 532 mila (il 43%) non sono rimasti in regola e sono dunque «decaduti». Ciò si è tradotto in un “ammontare complessivo di 2,45 miliardi di euro che lo Stato non riscuoterà attraverso i rateizzi precedentemente in essere, bensì attraverso la riscossione ordinaria e coattiva, con evidenti esiti incerti”, ha spiegato Lucia Albano, deputato di Fratelli d’Italia e componente della Commissione Finanze.
È quello che accadrà anche a coloro che non rispetteranno la scadenza prossima. La legge, in tal senso, concede cinque giorni di tolleranza, per cui saranno validi i versamenti effettuati entro il 7 marzo 2022. “In caso di pagamenti oltre i termini o per importi parziali verranno meno i benefici della definizione agevolata e gli importi già corrisposti saranno considerati a titolo di acconto sulle somme dovute”, ha ricordato l’Agenzia delle Entrate.
Cartelle esattoriali, rottamazione ter entro oggi 28 febbraio: il Governo non ha emesso proroghe
In molti si aspettavano che ci sarebbe stata una proroga della scadenza, ma il Governo del Premier Mario Draghi non ha ritenuto opportuna tale possibilità. È per questa ragione che dunque la scadenza per il pagamento della prossima rata della definizione agevolata delle cartelle esattoriali per quanto riguarda i contribuenti che hanno aderito alla rottamazione ter resta fissata per il 28 febbraio 2022.
Per cercare di recuperare i «decaduti» ad ogni modo si stanno valutando alcune opzioni di intervento. Una di esse è quella rappresentata da alcuni emendamenti al decreto Sostegni ter. “Chiediamo al governo di intervenire con urgenza non riaprendo i termini ma con una nuova pace fiscale e rate più lunghe”, ha detto Lino Ricchiuti di Fratelli d’Italia come riportato dal Corriere della Sera. “Montecitorio ha approvato all’unanimità un ordine del giorno di Fratelli d’Italia che impegna il governo a individuare nuove forme di ristrutturazione dei debiti fiscali e contributivi”, ha aggiunto Lucia Albano.