GLI AIUTI ALL’UCRAINA POTREBBERO FINIRE A BREVE: L’ANNUNCIO DELLA CASA BIANCA
Gli Stati Uniti con l’invio della portaerei Gerald R. Ford verso Israele hanno fatto capire che sulla guerra in Palestina non intendono lasciare soli gli alleati ebraici: allo stesso tempo, come evidenziato anche dallo stesso Presidente Zelensky, il timore dell’Ucraina è che la guerra tra Hamas e Israele possa essere un assist alla Russia di Putin nel conflitto in corso ormai da quasi due anni ad est Europa. Motivi di preoccupazione fronte Kiev si sono ampliati dopo l’intervento ieri dalla Casa Bianca del portavoce del consiglio della Sicurezza nazionale John Kirby, il quale ha fatto intendere che finanziamenti e aiuti militati verso l’Ucraina potrebbero essere quasi terminati.
«I finanziamenti all’Ucraina sono quasi al capolinea», ha detto nel briefing con la stampa presso la Casa Bianca il portavoce, aggiungendo «oggi abbiamo annunciato 200 milioni di dollari e continueremo a fornire aiuti il più a lungo possibile. Ma non durerà per sempre». Intervistato dal portale VOA News è poi lo stesso Kirby a dettagliare la strategia del Presidente Joe Biden, tanto sul fronte Ucraina quanto sulla guerra in Israele: «è importante che l’Ucraina continui a ricevere gli aiuti di cui ha bisogno. Sono ancora impegnati in una controffensiva per far fronte all’aggressione russa sul proprio territorio», spiega il membro della Sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Secondo Kirby, l’amministrazione Biden continua a lavorare per ottenere finanziamento supplementari ma la situazione è tutt’altro che facile, tra l’altro con la campagna elettorale per le Presidenziali che incombe.
KIRBY (USA): “CHIEDEREMO AL CONGRESSO STANZIAMENTI PER UCRAINA E ISRAELE”
«Sia l’Ucraina che Israele sono importanti. Entrambi hanno bisogno dell’assistenza militare americana, ed è importante per il nostro interesse di sicurezza nazionale, per non parlare del loro, ma anche del nostro, che ricevano quell’assistenza»: così Kirby introduce il tema da molti osservato in questi giorni, in primis da Kiev. Con l’incedere di una più che probabile guerra sulla Striscia di Gaza contro Hamas, e con il rischio che alcuni partner arabi dello stato palestinese possano intervenire in soccorso del gruppo islamista, i destini della guerra in Ucraina potrebbero rallentarsi se non proprio incrinarsi con il venir meno di fondi, aiuti e armi da parte dell’Occidente.
«Entrambi i paesi necessitano dell’assistenza militare statunitense in termini di armi e capacità. Entrambi sono sotto aggressione. Entrambi hanno tutto il diritto di difendere se stessi e i propri cittadini», fa capire ancora John Kirby nell’intervista con VOA sul destino della duplice guerra che spaventa la comunità internazionale. La Casa Bianca smentisce l’invio di armi più “pesanti” in Ucraina – come ad esempio i missili ATACMS – ma allo stesso tempo lancia un messaggio all’esercito di Kiev: «ci sono ancora alcune settimane di bel tempo per la controffensiva» entro le quali gli Stati Uniti si aspettano un surplus di territori conquistati, come riconosciuto in parte oggi dal Segretario di Stato Usa Blinken (in visita in Israele), «più di metà delle zone occupate dalla Russia sono state recuperate dall’Ucraina». Il tempo stringe e la duplice guerra potrebbe mettere ben presto gli Stati Uniti e l’Occidente davanti al “dilemma” su quali e quanti fondi destinare a Israele e Ucraina.