Agli immigrati illegali che entreranno negli Stati Uniti verranno forniti degli smartphone di modo da poter tracciare gli stessi, in attesa poi dei procedimenti giudiziari a loro carico. A farlo sapere è stata la Casa Bianca, ed in particolare l’addetta stampa Jen Psaki, intervistata mercoledì sera dal canale Fox News. “Dobbiamo adottare misure – ha spiegato la stessa in diretta televisiva – per assicurarci di sapere dove si trovano le persone, poterle rintracciarle e poter fare il check-in con loro”. Psaki ha continuato: “Il programma ‘Alternative alla detenzione’, che è quello che utilizziamo, ha tre forme uniche di tecnologia per monitorare i partecipanti iscritti al programma. Telephonic è uno di questi, e utilizza la voce di un partecipante per creare un’impronta vocale biometrica durante il processo di registrazione. E quando il partecipante ha una chiamata di check-in, la sua voce viene confrontata con l’impronta vocale”.



Un’altra opzione è Smartlink: “Consente il monitoraggio dei partecipanti tramite smartphone o tablet utilizzando la tecnologia di corrispondenza facciale per stabilire l’identità”, ricordando anche l’aiuto del GPS, il ‘Global Positioning System’ del governo, per monitorare la posizione nonché tenere il tracciamento dei movimenti degli immigrati illegali in attesa di processo attraverso un braccialetto alla caviglia.



CASA BIANCA, TRACCIAMENTO IMMIGRATI CON SMARTPHONE: “CONOSCI PERSONE CHE BUTTANO I TELEFONI…”

Stando a quanto spiegato dall’addetta stampa della Casa Bianca, la distribuzione degli smartphone “fa parte del nostro sforzo in merito alle persone che entrano negli Stati Uniti per monitorare e tracciare dove si trovano”. Il giornalista di Fox News ha chiesto se non vi sia la preoccupazione che qualche immigrato possa buttare il telefono, e l’addetto stampa ha risposto in maniera un po’ provocatoria: “Conosci persone che buttano via i telefoni…”. E ancora: “La nostra preoccupazione è garantire che le persone che migrano irregolarmente negli Stati Uniti procedano attraverso il nostro processo di monitoraggio, ma anche di partecipazione alle udienze per determinare se saranno in grado di rimanere o meno”.

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