Ci sono dei demoni alla Casa Bianca? Alla domanda risponderebbero con ogni probabilità in maniera affermativa i seguaci di Donald Trump pensando a Joe Biden, senza cogliere che il quesito è letterale. Ad ipotizzare che la residenza del presidente USA sia infestata da una presenza demoniaca è “Shock Docs: Demon in the White House“, documentario andato in onda in anteprima ieri, venerdì 26 novembre, su Discovery +. Non hanno particolari dubbi in merito i testimoni che hanno preso parte al “documentario” – e le virgolette sono d’obbligo – del regista Brook Linder. Costoro hanno infatti asserito che nessuna residenza è segreta come la Casa Bianca, e i luoghi segreti sono naturalmente focolai di attività paranormali. Logico no?



Ma dove fonda le sue basi questa storia? Tutto avrebbe avuto inizio nel 1853, in concomitanza dell’elezione di Franklin Pierce a quattordicesimo presidente degli Stati Uniti. A poche settimane dal suo successo, il figlio Benny morì, vittima del deragliamento di un treno. La tragedia scosse l’intera famiglia, e a risentirne fu in particolare la moglie del presidente Pierce, Jane, descritta dal Daily Beast come una donna “malinconica” allevata come rigorosa calvinista dal padre predicatore. Jane cercò di elaborare il lutto iniziando a scrivere lettere al figlio morto, e per comunicare con lui si servì anche delle sorelle Fox, note all’epoca per la capacità di comunicare con i defunti per mezzo di sedute spiritiche. Secondo “Demon in the White House”, non passò troppo tempo prima che alla Casa Bianca si diffondesse la voce che Jane parlava con il figlio morto…



CASA BIANCA INFESTATA DA DEMONI? IL DOCUMENTARIO: “COSÌ HA CAMBIATO LA STORIA USA”

Il racconto del documentario porta lo spettatore a dare per assodato che alla fine i Pierce si siano realmente messi in contatto con un demone, per poi scoprire che questi era malvagio e si fingeva Benny. La vicenda, però, ad un certo punto sarebbe sfuggita di mano, rendendo necessario, dietro al timore che il presidente americano e la sua famiglia fossero posseduti da forze sataniche, l’intervento di un prete esorcista alla Casa Bianca. Si tratta a ben vedere di ricostruzioni difficilmente verificabili. Come del resto lo sono quelle che vedrebbero Pierce firmare il Kansas-Nebraska Act, che ha avuto l’effetto di esacerbare le tensioni sulla schiavitù, provocando la violenza del “Bleeding Kansas” del 1854-1859, sotto l’influenza dei demoni. Un modo per insinuare, da parte del documentario, che la guerra civile che ne seguì fu figlia dell’azione di presenze demoniache. Anche Abraham Lincoln ha un capitolo dedicato. Egli perse un figlio di 11 anni e il documento racconta che la moglie Mary Todd si affidò a un sensitivo, tale Charles Colchester, il quale anticipò la morte del presidente, ma pare avesse legami con il suo assassino, John Wilkes Booth, dunque potrebbe essere stato un impostore o un cospiratore. Demon in the White House si sofferma in particolare sulle influenze del XIX secolo, ma rimandi ad influenze demoniache sono presenti, secondo gli autori, in tutti i crocevia della storia a stelle e strisce: dall’assassino di JFK fino al Vietnam e all’11 Settembre. Cilieginia sulla torta il racconto della figlia di George W. Bush, Jenna, che ha parlato di presenze spettrali che si manifestavano con telefonate nel cuore della notte e una musica anni Venti proveniente dal camino della Casa Bianca.

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