Il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, si dice preoccupato dal piano “Casa Green”, così come stabilito dall’Unione Europea. Intervistato oggi dai microfoni del quotidiano Libero ha sottolineato come tale normativa comporterà una spesa di 10mila euro per ogni famiglia italiana. Il piano deciso da Bruxelles prevede che tutte le case in circolazione debbano rispettare determinati standard energetici di Classe E entro il 2030, e di Classe D entro il 2033. Si tratta di una direttiva che rientra nel pacchetto Fit for 55 il cui obiettivo è quello di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Attualmente in Italia il 60% degli edifici è molto datato e per questo si trova nella classe F e G.



«In primo luogo – spiega Spaziani Testa a Libero – il patrimonio edilizio italiano risale a molto indietro nel tempo. Ed è in grande parte collocato in contesti unici dal punto di vista della conformazione del territorio. Basti pensare ai centri storici delle nostre città o alle migliaia di borghi. Vogliamo davvero deturpare – anziché proteggere – un tesoro fatto di storia, arte e bellezza che il mondo ci invidia?». Il secondo problema riguarda il fatto che in Italia la maggior parte delle persone ha una casa di proprietà, di conseguenza quasi la totalità degli italiani dovrà sottoporsi a delle spese. Infine, ci sono le proprietà condominiali «Questo rende più complessa la gestione delle norme con vincoli».



CASA GREEN: “GLI IMMOBILI SI SVALUTERANNO SUBITO”

Se la normativa per la Casa Green alla fine venisse approvata «l’effetto immediato sarebbe la svalutazione dell’intero patrimonio immobiliare italiano. E quindi del risparmio delle famiglie. È evidente che un immobile che entro pochi anni sarà “fuori legge” perde subito buona parte del suo valore. Le conseguenze ricadrebbero anche sulle banche. Che infatti sono molto preoccupate per la svalutazione degli immobili che hanno a garanzia dei prestiti. E questo sarebbe solo il primo danno». Altro aspetto da tenere in considerazione saranno gli affitti, che potrebbero aumentare, in quanto «Imporre lavori porterà i proprietari a rivalersi sugli inquilini».



E ancora: «I lavori imposti negli anni seguenti invece costeranno altre decine di migliaia di euro ad ogni famiglia». Secondo Spaziani Testa l’UE dovrebbe proporre degli incentivi e non degli obblighi: «Era la strada che l’Italia stava seguendo, pur fra mille difficoltà. E che continuerebbe a seguire se non si fosse costretti a far fronte a questa direttiva coercitiva. La quale, peraltro, avrà l’effetto di distrarre l’Italia dalla necessità di un intervento ben più urgente: quello per la sicurezza sismica dei nostri immobili».