Rocco Casalino sta preparando gli scatoloni da Palazzo Chigi: dopo essere stato per 2 anni il portavoce-ideologo-uomo ombra del Premier Giuseppe Conte ora si appresta al “buen retiro” con l’arrivo di Mario Draghi alla guida del prossimo Governo. Restano però molte, tante, forse troppe “storie” che da mesi girano sul conto di Casalino e del rapporto frenetico con i media fatto di “veline”, “retroscena”, “posizioni”, “fonti di…”: per questo motivo il Foglio prova a “incastrarlo” in una intervista, ma ne esce fuori una chiacchierata notturna più da “confessione” che non da banale domanda-risposta.



Del resto Casalino, tutto è fuorché banale: «Renzi ci ha fregati?», esordisce l’ex inquilino del Grande Fratello (la prima edizione, quella storica) con i colleghi Simone Canettieri e Salvatore Merlo, «Non lo definirei proprio ‘una merda’… direi piuttosto una… diciamo… Guarda, in politica non c’è il buono e il cattivo. Ci sono gli interessi. E Renzi è stato bravo. D’altra parte col 2 per cento dove andava? Ora ha una possibilità di salvezza, era finito e ora è risorto». Ma è su Conte che si concentrano ovviamente le attenzioni della chiacchierata informale: Casalino racconta di un Presidente tutt’altro che abbacchiato o triste, «E’ stata davvero pesante. Non pensavo. Sono stati due anni difficilissimi: il ponte Morandi, la pandemia…».



LE CONFESSIONI DI CASALINO

Casalino non si lascia sfuggire nulla o quasi sul futuro prossimo dell’ex Presidente del Consiglio: secondo Repubblica tornerà a fare il professore di diritto privato a Firenze, ma in pochi ci credono davvero. Il suo portavoce si limita a dire «lista propria? Mancano due anno alle elezioni…La politica si misura sul lungo periodo». Ma con Draghi cambierà tutto, anche se per Casalino non così tanto: «Draghi ha i rapporti internazionali, ok. Meglio lui di un altro. Ma in questi anni mi sono reso conto di quanto sia importante la continuità al governo», di fatto sostenendo come Conte non sia così diverso da Draghi per i rapporti internazionali (sic!). Chiosa affidata a Di Maio e al difficile rapporto media-politica-Casalino: «2 anni difficili anche per me», ammette il “portavoce” che nei giorni scorsi pare abbia fatto slittare l’uscita del libro-autobiografia prevista a fine febbraio. Preso di mira, anche da Renzi che aveva chiesto il tuo licenziamento: «Assolutamente sì. C’entra l’omofobia ovviamente. E’ chiaro». Sul rivale-alleato Di Maio, il suo compagno di partito conclude «La sento dire spesso questa cosa. Che Luigi mi odia. Ma noi del M5s abbiamo un legame unico. Siamo nati insieme…».

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