Francesco Messina, direttore del centro anticrimine della Polizia di Stato, è intervenuto ai microfoni de “La Vita in Diretta” per commentare il blitz contro i Casamonica: “Un’azione di contrasto non soltanto finalizzata alla repressione, ma al sequestro dei beni, che costituiscono la potenza di questa associazione mafiosa. Un patrimonio che dimostra la pericolosità sociale datata di questo gruppo, che sosteneva addirittura che ci fossero i servizi segreti alle sue spalle”. Il ruolo delle donne in questa organizzazione criminale è stato invece svelato da una dirigente della Polizia: “Abbiamo accertato che c’è stato il ruolo in particolare di una donna che, a differenza di altre circostanze verificatesi in altre indagini per mafia, aveva un incarico quasi paritario a quello degli uomini. All’interno della casa c’era un certo benessere, con materiali lussuosi e di pregio impiegati per costruirla. Abbiamo registrato che effettuavano acquisti di beni di un determinato valore”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
CASAMONICA, ARRESTI E SEQUESTRO BENI PER 20 MILIONI DI EURO
Blitz e secondo duro colpo in pochi anni al clan dei Casamonica che “comanda” la zona di Roma della Romanina: all’alba la Polizia di Stato su richiesta della Dda ha eseguito arresti, misure cautelari e sequestri per associazione di stampo mafioso, estorsione, usura e intestazione fittizia di beni. Sferrato un duro colpo al clan Casamonica con annesso sequestro antimafia di beni per 20 milioni di euro dopo il fascicolo aperto dalla Procura di Roma. Più di 150 uomini della Polizia di Stato del Servizio Centrale Operativo, della Squadra Mobile di Roma e del Commissariato di PS “Romanina” hanno dato esecuzione all´Ordinanza Applicativa di Misure Cautelari Personali e Reali emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma nell’operazione chiamata “Noi proteggiamo Roma”: la citazione proviene dalle intercettazioni, utili per arrivare a stanare altri componenti della famiglia “dominus” del Nord della Capitale. In particolare, dopo la prima operazione contro i Casamonica nel 2018, alcuni membri del clan commentavano tra loro «Devono far entrare… organizzazioni forti a Roma, ecco perché ce devono distrugge a noi! La camorra e la ‘ndrangheta…» (frasi attribuite dalla Polizia a Guido Casamonica).
L’ATTACCO AI CASAMONICA E IL “BLITZ”
In quelle parole secondo la Procura ci sarebbe l’autoaccusa di essere un gruppo di mafiosi criminali che intendevano tenere il controllo del territorio e non lasciare “posto” alle altre mafie: la nuova presunta associazione mafiosa viene ora contestata ai Casamonica della Romanina, raggruppati secondo la Polizia di Stato in due distinti clan facenti capo a Giuseppe e Ferruccio Casamonica, cognati ultrasettantenni e imparentanti con lo “zio Vittorio” il cosiddetto “re di Roma” celebrato nell’arci famoso funerale a cielo aperto nell’estate 2015. «Grazie a Polizia di Stato, Procura Roma e Antimafia per blitz contro Casamonica. Sferrato nuovo duro colpo a clan: arrestate 20 persone e sequestrati beni per 20 mlm euro. Una vittoria per Roma e i suoi cittadini. Avanti #ATestaAlta #FuoriLaMafiaDaRoma #NonAbbassiamoLoSguardo», scrive sui social la sindaca di Roma Virginia Raggi dopo l’ottima operazione portata a termine all’alba.
Ancora nelle intercettazioni riportate dal Corriere della Sera si elevano le parole di Guido, figlio di Ferruccio, che alla moglie racconta il 19 luglio 2018 «Perché i Casamonica proteggono Roma… invece hanno stufato… i napoletani vonno entrà… la camorra vò entrà a Roma e i calabresi vonno entrà a Roma…». Secondo il “disegno-delirio” complottista dei Casamonica, ci sarebbero i servizi segreti dietro alla “sostituzione” di clan: «Ce stanno i servizi segreti che vonno portà la camorra qui a Roma e le ‘ndrine… Je dà fastidio perché noi proteggemo Roma», conclude, nelle intercettazioni pubblicate dal CorSera, Guido Casamonica.