Il provvedimento impossibile sulle case green

Nella giornata di ieri è arrivato il primo via libera da parte del Parlamento europeo, riunito solamente nella sua Commissione Industria, sulla cosiddetta norma sulle case green. Il provvedimento, aspramente criticato dalla maggior parte degli esponenti del governo di Giorgia Meloni, mira in direzione di una svolta green dal punto di vista delle emissioni “private”. Si tratta solamente di un piccolo step, e nei prossimi giorni il testo dovrà essere ancora discusso almeno due volte prima della sua entrata in vigore ufficiale.



Tuttavia, il testo sulle case green sembra troppo raffazzonato, secondo alcune analisi, citate sia da Libero che da La Verità, condotte da Ance (l’Associazione Nazionale Costruttori Edili) e da MutuiOnline. Il nodo principale, infatti, verterebbe attorno all’altissimo numero di abitazioni sul suolo italiano che andrebbero ristrutturate, richiedendo sforzi disumani in termini lavorativi, ed insostenibili in termini economici. In Italia, infatti, le case colpite dal nuovo testo green della Commissione Europea sarebbero almeno 27 milioni, con costi stimati attorno ai 540 miliardi di euro. A conti fatti, inoltre, i traguardi fissati del piano europeo di adeguamento entro il 2033 richiederebbero la ristrutturazione di circa 7.400 case al giorno.



Case green, il commento di Matteo Salvini

Insomma, per raggiungere i traguardi fissati dal piano sulle case green, che ha avuto il primo via libera da parte della Commissione Europea, servirebbe un impegno di risorse pressoché impossibile. Secondo Ance, procedendo a ritmi normali per una ristrutturazione, per adeguare tutte le case alla classe energetica E, occorrerebbero non meno di 630 anni, mentre per passare alla classe D ne servirebbero 3.800.

Inoltre, se il piano per le case green entrasse in vigore si rischierebbero anche altri due contraccolpi, ovvero la perdita del valore degli immobili, e l’aumento esponenziale del costo dei lavori e delle materie prime. Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture, commentando il provvedimento ha spiegato che si tratta di “una patrimoniale mascherata che, nel nome dell’ambiente, rischierebbe di affossare il bene più prezioso di tante famiglie italiane”. Il ministro, parlando ancora delle case green, ha puntato il dito contro “il PD che ha votato a favore, e il M5S che si è dichiarato d’accordo“, mentre “la Lega si è opposta con fermezza”. Anche Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente, ha criticato il provvedimento, sostenendo che le spese ricadrebbero, in larga parte, sulle tasche degli italiani, “all’85% proprietari di una casa”.