Le norme sulle case green sono diventate ufficialmente legge. I Paesi membri, come ricorda La Verità, dovranno adottare misure per garantire una riduzione dell’energia primaria media del 16 per cento entro il 2030 e del 22 per cento entro il 2035. Inoltre gli Stati Membri dovranno ristrutturare il 16 per cento degli edifici non residenziali “peggiori” entro il 2030, percentuale che salirà al 26 per cento entro il 2033. Come riferisce il quotidiano La Verità i Paesi dovranno garantire l’installazione di impianti solari negli edifici pubblici e non residenziali in base alle loro dimensioni, ed inoltre gli stati dovranno spiegare come intendono predisporre misure vincolati per decarbonizzare i sistemi di riscaldamento eliminando i combustibili fossi entro il 2040.



Dal 2025, invece, sarà vietata la concessione di sovvenzioni per le caldaie autonome alimentate con combustibili fossili. Questi i punti teorici elencati nel testo ma La Verità sottolinea che è “Ben più delicata è la messa a terra delle novità”. Secondo il giornale gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici avranno un costo medio fra i 35mila e i 60mila euro ad abitazione; basti pensare che solo la modifica di una caldaia con una di nuova generazione la spesa può arrivare a 16mila euro.



CASE GREEN: ECCO IL COSTO DEI LAVORI

«I lavori di riqualificazione più comuni e che interessano cappotto termico, infissi, caldaie e pannelli solari hanno costi molto diversificati», precisa il Codacons, «a seconda della tipologia dei materiali scelti e dell’ubicazione territoriale degli edifici». Il cappotto termico, ad esempio, costa fra i 180 e i 400 euro a metro quadro, mentre per gli infissi la spesa è di circa 10/15mila euro. Una nuova caldaia a condensazione per una casa di 100 metri quadri costa dai 3.000 agli 8.000 euro, mentre per quanto riguarda l’acquisto e l’installazione di «una pompa di calore il costo oscilla tra i 6 e i 16.000 euro a seconda dell’impianto scelto», spiega ancora il Codacons.



Servono inoltre 7.500-10.500 euro per un impianto fotovoltaico da 3 kilowatt, di conseguenza, sommando tutte le spese, si arriva ai suddetti 60mila euro, per una casa da 100 metri quadri. Ciò potrebbe provocare una svalutazione fino al 40 per cento del valore degli immobili. «I tassi d’interesse praticati per questo tipo di operazioni», le parole del segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, a Mattino Cinque News «vanno dal 2% al 3% e sono di fatto la metà rispetto all’attuale media di mercato che è tra il 4% e il 5%. Si tratta di prestiti a tasso fisso fino a 30 anni che, nel caso di ristrutturazioni, se le condizioni lo consentono, possono aggiungersi a finanziamenti già attivi, quelli cosiddetti in essere».

CASE GREEN: “GLI IMMOBILI SI SVALUTERANNO FINO AL 40%”

E poi c’è il problema dei mutui, che come ricorda La Verità, vedrà la forbice dei tassi aumentare notevolmente rispetto a quelli per le case green. “In pratica – scrive La Verità – chi non avrà la liquidità disponibile e soldi a sufficienza per ammodernare gli immobili vedrà svalutata la casa di un buon 40%. Chi invece vorrà comprarne una e non avrà fondi sufficienti dovrà chiedere un mutuo che pagherà molto più caro rispetto a quello che le banche faranno a chi potrà permettersi una abitazione di classe premium”. Ad oggi solo il 12 per cento delle case totali italiane rientrano nelle prime classe.

Parlando con il quotidiano Il Messaggero il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, ha aggiunto: «È evidente che servono subito importanti fondi europei, altrimenti gli obiettivi sono irraggiungibili. Il target del 2050, poi, mi sembra irrealizzabile a prescindere. i proprietari di case meno efficienti sono persone di classe medio-bassa: non si possono scaricare i costi su di loro o rischiare di fare troppo debito con un nuovo Superbonus solo italiano (costato già 114 miliardi)».