La commissaria europea per l’Energia, Kadri Simson, nel corso dell’evento di lancio della Coalizione europea per il finanziamento dell’efficienza energetica ha affermato: “La ristrutturazione degli edifici in Europa ha un divario di investimento di 275 miliardi di euro ogni anno: senza un finanziamento adeguato rischiamo di mettere a repentaglio gli obiettivi del 2030 e il nostro percorso verso la neutralità climatica entro il 2050″. Il riferimento è inevitabilmente alla direttiva Ue Case green, che ha lo scopo di costruire case nuove a emissioni zero dal 2030, oltre all’introduzione di piani nazionali di ristrutturazione con lo stop ai sussidi per caldaie a combustibili fossili, anche a gas.



Lo scopo è quello di azzerare le emissioni delle case Ue entro il 2050. La direttiva ha ricevuto il sì del Parlamento europeo, con una maggiore flessibilità rispetto alla prima proposta di legge arrivata nel 2021. Circa un mese fa il Parlamento è stato chiamato al voto e ha fatto registrare 370 favorevoli, 199 contrari e 46 astenuti. Come abbiamo visto, dunque, nell’ambito della direttiva si parla anche di ristrutturazione, la stessa della quale Simson ha parlato spiegando che occorrono annualmente ben 275 miliardi di euro. Senza un adeguato piano, dunque, si rischia di mettere a repentaglio gli obiettivi di neutralità climatica e di riduzione delle emissioni.



Case green, ristrutturazioni quasi ferme in Ue

Per raggiungere gli obiettivi di riduzione e poi azzeramento delle emissioni e di neutralità climatica, occorre ristrutturare gli edifici Ue: il tasso, però, è pericolosamente ancora fermo al solo 1% l’anno. Per questo motivo, secondo il portale Rinnovabili.it, sarà praticamente impossibile assicurare la decarbonizzazione prevista dalla direttiva Case green entro il 2050. Come riportano i dati forniti dall’International Energy Agency (IEA) vi è la necessità di raddoppiare gli attuali ritmi di riqualificazione per raggiungere entro il 2030 almeno il 2,5% di interventi l’anno. Il costo, però, come abbiamo visto non è affatto esiguo: la commissaria europea per l’Energia, Kadri Simson ha parlato di ben 275 miliardi l’anno.

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