Alcune delle nostre case consumano troppo ed è necessaria una svolta green: questo, perlomeno, è il pensiero dell’Ue, che, per mezzo di un’apposita direttiva, ordinerà l’efficientamento energetico degli edifici residenziali. Il testo del provvedimento dovrebbe ricevere il via libera già il prossimo 24 gennaio 2023, salvo intoppi dell’ultimo minuto, per trovare pubblicazione entro la metà del mese di marzo. Ma cosa prevede, esattamente, questa svolta ecologica richiesta dall’Unione europea?
In base alle ultime modifiche – scrive il “Corriere della Sera” – si prevede che “entro il 2030 tutti gli immobili residenziali debbano essere in classe energetica E (in genere ne fanno parte le case costruite in Italia tra gli anni ’80-’90). Si pensi però che circa il 60% degli edifici in Italia si colloca oggi tra la classe F e G”. Non solo: entro il 2033 la direttiva impone il passaggio obbligato alla classe D, riducendo dunque i consumi energetici di circa il 25 per cento. Un obiettivo… dispendioso; infatti, per farlo “servono interventi mirati, tra cui cappotto termico interno o esterno, sostituzione degli infissi, nuova caldaia a condensazione. L’obiettivo Ue sul lungo periodo, tra il 2040 e il 2050, è poi arrivare alle emissioni zero”.
CASE GREEN, LA DIRETTIVA UE PUNTA A UN’EUROPA MENO INQUINATA
La finalità della direttiva Ue, attraverso la direttiva sulle case green, coincide con il ridurre l’inquinamento legato agli immobili. Gli edifici, infatti, sono responsabili di oltre un terzo delle emissioni di gas a effetto serra nell’Ue e il 75% di essi non è efficiente dal punto di vista energetico. Il “Corriere della Sera” mette in risalto il fatto che “ridurre queste emissioni per la Commissione è un passaggio fondamentale per conseguire la neutralità climatica entro il 2050. La revisione della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia mira quindi a traghettare l’Europa verso politiche più green per l’edilizia”.
Tuttavia, i costi non sono irrilevanti, considerato il vetusto parco immobili del nostro Paese e una grande diffusione della proprietà immobiliare. Sostanzialmente, “in meno di dieci anni si chiede ai proprietari di intervenire sulle proprie case e ristrutturarle. In mancanza di adeguate agevolazioni, però, il costo dell’operazione green potrebbe essere salato”.