Il caso sui presunti fondi dalla Russia verso le casse della Lega non resta solo sull’asse Roma-Cremlino o in Procura di Milano dove stamattina è stato aperto un fascicolo sulla vicenda a seguito degli articoli di denuncia de L’Espresso e di Buzzfeed: in Senato stamattina si è assistito ad una bagarre ferocissima con protagonisti i membri del Pd e la Presidente d’Aula Maria Elisabetta Casellati, accusata di voler “ostacolare” il dibattito sui fondi illeciti che Salvini avrebbe intascato – secondo l’accusa dei giornalisti – per condurre la campagna elettorale nelle ultime Europee. «Non ho mai visto una conduzione dell’Aula così faziosa e imbarazzante, come in questa legislatura al Senato. Si rassegni, la Presidente Casellati, tutta protesa a cercare il consenso della Lega: non la eleggeranno comunque al Quirinale» ha attaccato ferocemente il senatore Salvatore Margiotta dai banchi dem. Tutto però era cominciato con l’intervento di un altro senatore Pd, Alan Ferrari, che aveva chiesto ufficialmente alla Casellati di poter mettere in calendario un chiarimento del Ministro Salvini sulla vicenda della Russia.



PD VS CASELLATI “IMPEDISCE DIBATTITO SU FONDI RUSSIA A LEGA”

«Un definitivo ed essenziale chiarimento a tutela di questa Camera su tre interrogazioni presentate dal Pd tra febbraio e maggio sui legami tra persone vicine alla Lega e a Matteo Salvini e dirigenti russi legati al partito del presidente Putin, mai pubblicate»: a quel punto però la Casellati ha replicato che quelle tre interrogazioni erano state giudicate inammissibili aggiungendo «il Senato non può essere il luogo del dibattito che riguarda pettegolezzi giornalistici. Qui non si discute liberamente di questioni che non hanno alcun fondamento probatorio, qui dobbiamo parlare di fatti che abbiano una giustificazione, io sono un Presidente di garanzia». A quel punto si accede la lite con parte dell’aula che urla “Casellati Dimettti” e quant’altro, con Andrea Marcucci che attacca «Le parole ascoltate dalla presidente in Aula sono gravissime. Intanto esprimono dei giudizi sulle opinioni dei parlamentari e questo è inaccettabile. Poi definiscono ‘chiacchiericcio’ rivelazioni uscite nelle ultime ore sulla Lega, sul partito di Salvini che hanno rilevanza internazionale e sono attenzionate dalle testate di tutti i giornali e va decisamente oltre la sua funzione, che deve essere super partes nella gestione dell’Aula. La sua è una gestione di parte, un atteggiamento gravissimo che impedisce al Pd e a tutta la comunità nazionale di sapere la verità». Lo stesso senatore dem rilancia tra le urla del Parlamento, «Salvini dice che non ha niente da nascondere. E’ molto semplice: la presidente accolga la nostra richiesta, lo fa venire in Aula e ci riferisce e spiega nel dettaglio questa vicenda. Noi saremo soddisfatti e il Paese avrò onesta’ e chiarezza». Intanto sui social si allarga l’hashtag #Altotradimento tutto frutto del messaggio lanciato da Matteo Renzi e da tanti altri parlamentari dem in mattinata: «Oggi Salvini dice: Querelo tutti. Anche meno, ministro. Basta che quereli una sola persona: il tuo uomo che chiede soldi ai russi. I sovranisti si fanno pagare da potenze straniere? Salvini: spiega al mondo intero quali sono i vostri veri rapporti coi russi. Altro tradimento».



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