In un’intervista rilasciata a Repubblica, la presidente del Senato Elisabetta Casellati è tornata sulla querelle Bonafede-Di Matteo. Sul ministro della Giustizia pende anche una mozione di sfiducia che verrà discussa mercoledì, e che riguarda il tema delle carceri e soprattutto la questione della nomina al Dap. La Casellati, dalla “sua” Padova, si è detta allarmata per questo scontro che sta durando da parecchi giorni e che, secondo lei, necessità anche delle risposte dal Consiglio Superiore di Magistratura. Il presidente del Senato ha detto che per la prima volta nella storia della Repubblica c’è un grave conflitto tra il ministro della Giustizia e un membro del Csm, espressione di due organi interdipendenti. “Anche il Csm deve fare la sua parte, l’amministrazione della giustizia esige in primo luogo regole e giudizi eguali per tutti, perché non sopporta opacità di sorta”.



Sono tanti in generale i temi che la Casellati ha toccato nel corso della sua lunga intervista; ha voluto evitare le polemiche riguardanti la Germania, augurandosi anzi che Angela Merkel possa tornare a trascorrere le vacanze in Italia, e aggiunto che non ci sono sentimenti ostili verso nessuno: “Chi mette il proprio Paese davanti all’Europa e le leggi nazionali davanti a quelle comunitarie non gioca tra le fila degli europeisti”. Poi ha detto che la vittoria dell’Unione Europea avverrà soltanto se saprà essere coesa, risoluta e celere nel fornire le sue risposte. Il presidente del Senato ha anche parlato del tema dei Dpcm, che già nei giorni scorsi aveva criticato per l’esclusione del Parlamento: per lei è forte la convinzione che anche in questo momento eccezionale “le limitazioni alle libertà fondamentali dei cittadini debbano passare attraverso il voto del Parlamento.



CASELLATI “I 55 MILIARDI? I SOLDI SERVONO SUBITO”

I Dpcm per la Casellati creano soltanto confusione perché si vanno a intrecciare con decreti, ordinanze regionali e nazionali, e questo porterà a complicare la vita che è già difficile per tutti; riguardo la riapertura di lunedì 18 maggio, il presidente che si è sempre schierata a favore di questa manovra l’ha difesa ancora una volta, dicendo come l’Italia non possa più aspettare perché ogni giorno di ritardo significherà “saracinesche che non si rialzeranno più, cittadini che perdono il lavoro e famiglie sempre più povere”. La politica dunque decidere, “senza burocrazia e senza vincoli è possibile lavorare in sicurezza creando occupazione e quindi mettendo soldi nelle tasche degli italiani”. A tale proposito, la Casellati ha anche commentato il decreto da 55 miliardi per aiuti a imprese, lavoro e famiglie: l’ha definita una misura sicuramente importante, ma “in questo momento per tutte le famiglie che non hanno uno stipendio fisso il tempo è un fattore decisivo”.



Da cui dunque, la necessità che aiuti e accesso al credito arrivino subito, senza che la burocrazia allunghi i tempi come purtroppo già successo; è questo il motivo per cui il presidente del Senato dice che bisogna avere regole chiare e procedure semplici. La chiusura dell’intervista è dedicata alla nomina del Garante per l’Infanzia, che spetterà a lei e Roberto Fico, presidente della Camera: la domanda è su Simonetta Matone, magistrato tra i candidati e figura vicina alla stessa Casellati. Ma lei ha voluto evitare la patata bollente, dicendo che “il presidente Fico e io, come abbiamo fatto nelle nostre precedenti esperienze, valuteremo solo il merito.